Alfa Romeo 8C 2300 MM della Scuderia Ferrari: la prima col “cavallino rampante”

Alfa Romeo 8C 2300 MM
Foto Museo Alfa Romeo

La prima auto ad usare il “cavallino rampante” donato ad Enzo Ferrari dalla contessa Paolina, madre del mitico aviatore Francesco Baracca, fu l’Alfa Romeo 8C 2300 MM, in occasione della 24 Ore di Spa-Francorchamps. L’esordio avvenne infatti nel contesto agonistico delle Ardenne. Era il 9 luglio del 1932: una data entrata nella storia.

Quel simbolo emergeva nel fondo giallo canarino della città di Modena, con per cappello il tricolore italiano. La sua adozione fece bene alla scuderia e portò fortuna. Il successo nella gara belga andò ad una vettura di quella specie, condotta alla gloria da Antonio Brivio ed Eugenio Siena. Dietro di loro giunse l’auto gemella di Piero Taruffi e Guido d’Ippolito, anch’essa col “cavallino rampante”.

Quel modello sportivo nacque su progetto del grande Vittorio Jano. Diverse le versioni in cui prese forma. A fare da base per il lavoro di sviluppo ci pensò la 6C. Nella sigla del modello sono riportate alcune sue caratteristiche: 8C indica la presenza di un’unità propulsiva ad 8 cilindri; 2300 è la cifra tonda che illustra la sua cilindrata. Qui si concentrava il savoir-faire della casa milanese, di cui era una sorta di vetrina tecnologica.

I successi raccolti in pista non fanno altro che testimoniare la sua eccellenza ingegneristica. Anche l’affidabilità, le doti dinamiche e il quadro prestazionale erano al top per il suo periodo storico. Negli anni ’30 questa creatura era un punto di riferimento assoluto. Tutti i modelli della sua famiglia avevano doti speciali.

L’Alfa Romeo 8C 2300 è entrata nella leggenda. Sotto il cofano anteriore, come dicevamo, pulsa un motore biblocco a 8 cilindri in linea sovralimentato da un compressore volumetrico, ancorato ad un telaio a longheroni e traverse in lamiera d’acciaio. Ecco le sue misure caratteristiche: 65 mm di alesaggio, 88 mm di corsa. La cilindrata unitaria è di 292 cm³, quella complessiva di 2336 cm³. Tocca quota 142 cavalli, a 5000 giri al minuto, la potenza massima.

La versione dell’Alfa Romeo 8C 2300 MM che consegnò la prima vittoria del “cavallino rampante” era nello step 1932. Si può quasi parlare di una seconda serie. Qui il cuore eroga 165 cavalli a 5400 giri al minuto, ma anche il comportamento dinamico è migliore. Benefiche, fra le altre, le modifiche apportate ai freni e alle sospensioni. Tanti i successi guadagnati dal modello in questa veste, compresi quelli alla Mille Miglia, alla Targa Florio e alla 24 Ore di Le Mans.

Foto | Museo Alfa Romeo

NotizieAuto.it fa parte del nuovo servizio Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellinaClicca Qui!