“La F1 deve essere elettrica. Deve passare alla mobilità elettrica”, ha detto Alejandro Agag a Car Advice. Le dichiarazioni del fondatore della Formula E non sono nuove, dal momento che ha già espresso questa idea in precedenti occasioni, ma coincidono con le discussioni che gli addetti alla categoria regina del motorsport hanno sul nuovo motore che dovrebbe entrare in vigore nel 2025. o 2026.
Come è noto, al momento i colloqui di F1 indicano un motore ibrido che utilizzerà al più presto i cosiddetti ‘e-fuels’, il cosiddetto ‘carburante elettronico’, che gli consentirà di essere ‘carbon neutral’ in tutti i suoi aspetti entro il 2030 al più tardi.
“Mi piacciono i motori a combustione, ma la loro era sta volgendo al termine. Si parla molto di e-fuel, ma sono un’invenzione artificiale. Non c’è modo che questi combustibili abbiano senso, a meno che non si desideri un cambiamento. reale”, ha continuato Agag. Anche se è vero che alcuni brand vogliono esplorare questo tipo di carburante in alternativa a quelli elettrici, viste le difficoltà che prevedono per la conversione totale alle auto elettriche, siano esse batterie o ‘fuel cell’.
Agag parla di questo cambiamento radicale della F1, adottando una motorizzazione elettrica e pensa che questo dovrebbe portare a una fusione tra F1 e Formula E “perché se no, la F1 dovrà aspettare 19 anni per essere elettrica e sarebbe troppo tardi. Certo, in questo momento la Formula E è molto diversa dalla F1, ma sono convinto che la fusione sarà fondamentale “.
Va ricordato che Agag ha raggiunto un accordo con la FIA per avere l’esclusività delle auto elettriche per 2 5 anni. Bernie Ecclestone non si oppose, perché non lo vedeva fattibile.
La FE ha dovuto scegliere gare in un ambiente urbano, con circuiti un po’ contorti sia per’ recuperare energia ‘sia per fare in modo che la sua autonomia non fosse molto diminuita dalle alte prestazioni. Se le FE gareggiassero su un circuito di F1, è probabile che non sarebbero in grado di superare circa 20 giri, cento chilometri.
Tuttavia, la categoria sta facendo progressi evidenti. Da quando ha debuttato, sei anni fa, fino ad ora, i progressi sono stati notevoli: la GEN-2 non solo è un po’ più potente, ma riesce anche a eseguire gare di 45-50′ senza soste mentre le monoposto di GEN-1 dovevano fermarsi e dunque i piloti dovevano cambiare auto a metà gara. La futura GEN-3 sarà ancora più potente e avrà batterie di maggiore capacità, ma il peso del veicolo sarà inferiore.
In ogni caso, Jean Todt, presidente della FIA, ritiene che la fusione richiederà tempo perché ci vorranno decenni prima che le prestazioni della Formula E raggiungano un livello simile a quello della F1 . E Agag ne è consapevole.
L’interesse per la categoria è evidente. L’anno scorso tutte le squadre avevano un produttore alle spalle e, sebbene Audi e BMW abbiano annunciato il loro ritiro, ci sono nuovi marchi interessati.
La fusione potrebbe essere facilitata dal fatto che Discovery Holding Company, la società madre del milionario John Malone, non solo possiede la F1 attraverso Liberty Media, ma è uno dei principali azionisti della Formula E attraverso Liberty Global.
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