Circa 750 lavoratori dello stabilimento di assemblaggio Fiat Chrysler Melfi nel sud Italia torneranno a lavorare la prossima settimana per preparare la struttura per lo sviluppo finale delle nuove auto ibride del gruppo, ha detto venerdì un rappresentante sindacale. Marco Lomio, del sindacato UILM, ha dichiarato che la casa automobilistica ha informato i sindacati che i lavoratori avrebbero dovuto completare le auto lasciate incompiute sulle linee di assemblaggio quando l’impianto è stato chiuso a metà marzo in seguito alle regole imposte da Roma per arginare la diffusione del coronavirus.
Circa 750 lavoratori dello stabilimento di assemblaggio Fiat Chrysler Melfi torneranno a lavorare in settimana prossima
“Inizieremo con 500 persone lunedì e raggiungeremo il picco mercoledì con circa 1.000 lavoratori”, ha detto Lomio. Ciò consentirebbe quindi a Fiat Chrysler (FCA) di disporre di linee libere per costruire prototipi di nuove versioni ibride plug-in dei modelli Jeep Compass e Renegade. Un portavoce di FCA ha rifiutato di commentare. Il parziale riavvio delle operazioni a Melfi, che normalmente impiega 7.400 lavoratori, si aggiunge al piano FCA di riprendere la produzione di furgoni nello stabilimento di Atessa, nel centro Italia, una settimana prima che un blocco nazionale imposto dal governo di Roma sia ufficialmente scaduto.
Circa 6.000 lavoratori su un totale di 6.500 dovrebbero tornare al lavoro lunedì ad Atessa, secondo una fonte. Per quanto riguarda Atessa e Melfi, FCA ha chiesto il via libera alle autorità locali, basandosi sul loro tacito consenso, in quanto si avvale di una disposizione delle leggi di blocco in Italia che consente alle aziende la cui attività può essere collegata a settori “essenziali” di riaprire. La costruzione di prototipi di nuove auto ibride è considerata parte delle attività di ricerca e sviluppo, ritenute essenziali dal governo.
Lomio ha detto che Fiat Chrysler probabilmente ricomincerà a sviluppare quei prototipi immediatamente dal 4 maggio. Ha aggiunto che, in seguito all’interruzione della produzione legata all’emergenza del virus, FCA difficilmente avrebbe iniziato a vendere la nuova versione ibrida dei modelli Jeep Compass e Renegade prima di settembre, rispetto al piano della casa automobilistica prima dell’inizio dell’epidemia.
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