Incredibile: il decreto Energia dell’1 marzo 2022 impone al Governo di emanare un decreto attuativo interministeriale per gli incentivi auto entro 30 giorni. Siamo a fine marzo, e ancora il provvedimento non c’è. Assurdo. I ministeri non si accordano. Un disastro per le vendite di vetture nuove, paralizzate. Infatti, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sulla questione è chiaro: il Mise già da due settimane ha mandato la proposta agli altri ministri. Il ministro dello Sviluppo economico è il proponente, ma devono essere d’accordo i ministeri dell’Economia e della Mobilità sostenibile. Purtroppo i concerti non sono ancora arrivati, dice.
E in quanto a tutti quei portali online che sparano: ecco gli incentivi auto? Bufale, fake news acchiappaclic. Se non c’è il decreto attuativo, non ci sono bonus.
Incentivi auto: attesa che fa malissimo a tutti
Così, le auto non si vendono. Tutti aspettano i bonus. A detrimento di aria e sicurezza stradale. Giorgetti, si dispiace moltissimo che ci sia questo ritardo perché il mercato è in apnea e gli acquirenti sono in attesa. Evidenzia come sia dovere del Governo dare risposte il prima possibile. Auspica che entro la settimana si riesca a trovare la condivisione da parte di tutti i ministri coinvolti.
Auspica. Non è detto. Spera, si augura. Cmunque, finalmente l’automotive, ha sottolineato Giorgetti, è entrata nella scena politica. Per tanti mesi, il ministro ha cercato di fare capire come tutto quello che avviene attorno all’automotive è centrale perché qui convergono le due grandi rivoluzioni che sono anche i pilastri del Pnrr, la rivoluzione digitale e quella ecologica, ambientale, energetica.
Poi ecco il guaio Italia. Da noi, si costruiscono molte meno auto che in passato, metà della Francia, un quarto della Spagna, un settimo della Germania, ma esiste una filiera dell’automotive molto consolidata.
Siamo nel pieno della transizione ecologica: il passaggio all’elettrico. Per vincere questa sfida tecnologica, ha concluso Giorgetti, si deve avere lo Stato che mette a disposizione, come hanno fatto anche tutti gli altri Governi europei, risorse importanti. Ma tutte le rivoluzioni si vincono se gli imprenditori accettano le sfide e riescono, con l’aiuto dello Stato, a vincerle.