Opel ha perso nella causa con la Federal Motor Transport Authority (KBA) sul richiamo di quasi 100.000 veicoli diesel con un’applicazione urgente. Il tribunale amministrativo dello Schleswig-Holstein ha confermato che vi erano seri indizi secondo cui l’opinione del KBA era corretta. Opel si è impegnata a richiamare in tutto il mondo 96.000 modelli di automobili Insignia, Cascada e Zafira costruiti negli anni 2013-2016, di cui circa 32.000 in Germania.
Opel costretta al richiamo forzato di quasi 100 mila auto diesel nel mondo dopo la decisione del tribunale
Il KBA ha spiegato il richiamo obbligatorio affermando che nei suddetti modelli sono stati rilevati dispositivi inammissibili. Di contro Opel ha lottato: le auto rispettano le regole applicabili, ha detto il produttore di automobili. Inoltre, 53.000 delle 96.000 auto avrebbero già ricevuto un aggiornamento software. All’inizio di novembre, la società ha annunciato che avrebbe chiarito la controversia dinanzi al tribunale amministrativo dello Schleswig-Holstein.
Il giudice amministrativo con ordinanza del 9 novembre ha chiesto ad Opel un’azione rapida per migliorare la qualità dell’aria. Questo anche in considerazione della grande importanza della questione in materia di tutela giuridica della salute ambientale. La casa tedesca può ricorrere in appello entro due settimane presso il Tribunale amministrativo superiore. Un portavoce della casa tedesca che fa parte del gruppo PSA ha detto che la società non ha voluto commentare la decisione. Al momento dunque non è ancora chiaro se la decisione del tribunale sarà soggetta a ricorso.