Il doppio di Renault: ecco quanto Polestar vale, come riporta Automotive News Europe. Il marchio di Volvo dedicato alle elettriche si quota in Borsa e fa boom. Perché? Numerosi i motivi.
Ricordiamo che Polestar si prospetta molto performante anche in tema di auto a guida autonoma. Di recente Volvo ha annunciato una collaborazione con Northvolt per lo sviluppo e la produzione di batterie sostenibili. Queste saranno concepite appositamente per la nuova generazione di auto elettriche di Volvo e Polestar. Garantiranno la sostenibilità dell’approvvigionamento delle batterie, necessario per assicurare un’ulteriore crescita.
In più, ECARX ha investito nella Zenseact. Con una quota del 15%, il provider privato cinese di tecnologie automobilistiche connesse entra in compartecipazione con l’affiliata di Volvo specializzata in software per la guida autonoma. In una prima fase, Zenseact fornirà le tecnologie per la prossima generazione dei modelli Volvo e Polestar dotati di nuove funzioni di sicurezza attiva e dell’opzione di guida autonoma in autostrada.
Zenseact accoglie la domanda in continua crescita di tecnologie per la guida autonoma in Cina. L’impresa collabora con la ditta Luminar specializzata nei sensori LiDAR allo scopo di proporre e commercializzare un’offerta completa.
Polestar vale molto anche per la guida autonoma
Non solo: Waymo (Google) è partner esclusivo di Volvo Car Group per la tecnologia di guida autonoma di livello 4 (in base alle definizioni di SAE International). In una prima fase la collaborazione si concentrerà sull’integrazione della tecnologia per la guida autonoma di Waymo (Waymo Driver) all’interno di una piattaforma per veicoli elettrici completamente nuova e orientata alla mobilità per i servizi di ride hailing.
Fa infine gola la Polestar Precept, l’ammiraglia elettrica della marca ‘sorella’ di Volvo che debutterà nel 2025, verrà sviluppata nel centro R&D che la Casa possiede in Gran Bretagna, all’interno del MIRA Technology Park.