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Vendite auto in picchiata a marzo: Europa ko

Vendite auto in picchiata: campane a martello per il mercato delle macchine dell’Europa Occidentale nel primo trimestre del 2022

vendite auto

Come la giri, le cose vanno male. Vendite auto in picchiata a marzo: Europa ko. Come spiega Gian Primo Quagliano (Centro Studi Promotor), le immatricolazioni hanno toccato quota 2.753.256 con un calo del 33,6% rispetto al livello precedente la pandemia. Cioè rispetto al gennaio-marzo 2019.

E il risultato è negativo anche rispetto al gennaio-marzo 2021(-10,6%). A ciò si aggiunge che il risultato dell’ultimo mese del trimestre (marzo) è peggiore di quello dell’intero trimestre. Il calo è infatti del 36,4% sul 2019 e del 18,8% sul 2021, sostiene Quagliano. La tendenza è dunque negativa e, d’altra parte, non si vede come potrebbe essere diversamente, dato che, nel quadro generale europeo non vi sono segnali positivi, ma anzi le attese sono per un peggioramento.

Vendite auto: previsioni pessime

Proiettando il risultato del primo trimestre sull’intero 2022 si ottiene un volume di immatricolazioni di 10.389.645 unità con un calo di quasi di 5,5 milioni di auto rispetto al 2019 e si sfiora il livello ottenuto nel 1993 nel pieno di una gravissima crisi economica.

Il mercato europeo dell’auto aveva chiuso il 2021 già in una situazione di tempesta perfetta per una crisi sia della domanda che dell’offerta. La domanda era penalizzata fortemente dagli effetti della pandemia e l’offerta era in grave difficoltà per la crisi dei microchip (conseguenza anche questa della pandemia). Nel 2022 a questi formidabili fattori di freno se ne sono aggiunti altri di grande portata: la crescita dei prezzi dei carburanti, la ricomparsa dell’inflazione, la frenata nella ripresa economica post covid e addirittura una guerra in Europa.

Reinhard Zirpel, presidente dell’associazione dei costruttori tedeschi (VDIK), ha dichiarato che le condizioni per la vendita e la produzione di autoveicoli sono cambiate completamente a drasticamente e ciò impedisce di fare previsioni.

La crisi in atto ha colpito tutti i mercati dell’area esclusi quelli piccolissimi dell’Islanda e di Cipro e ha conseguenze particolarmente pesanti anche per i cinque mercati maggiori. Il calo più forte nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 lo fa registrare la Spagna (-48,1%), seguita dal Regno Unito (-40,4%), dall’Italia (-37,1%), dalla Francia (-34%) e dalla Germania (-28,9%).

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