5 incredibili stranezze automobilistiche di oltre mezzo secolo fa

È facile parlare di capolavori e di bellezze automobilistiche, ma è importante anche notare che insuccessi e che stranezze hanno visto il debutto per il pubblico. Nella storia dell’automobile ci sono state davvero alcune auto molto strane. E sono, in realtà, tantissime le bizzarrie automobilistiche che potremmo portare in una lista completa. Qui di seguito, però, solo alcune selezionate auto davvero strane che sono arrivate al pubblico.

Il Dymaxion del 1933. La parola “Dymaxion” è di fatto un termine inventato. E non poteva mancare per questa casa produttrice anche un mezzo visionario, un veicolo terrestre-marittimo-aereo. Il Dymaxion era dotato di un motore Ford V-8 montato posteriormente tenuto da un singolo pneumatico posteriore che faceva da ruota sterzante. Il raggio di sterzata era ridicolmente stretto e la manovrabilità decisamente instabile. Dei tre Dymaxion costruiti, uno è stato distrutto, uno è stato demolito e uno è stato utilizzato come pollaio prima di essere restaurato.

La BMW Isetta. Progettata dal produttore italiano di frigoriferi Iso, l’Isetta originale era concepita come un tre ruote, quindi instabile. Per questo Iso progettò un assale posteriore a dimensione ristretta. Iso concesse in licenza il progetto a diverse case automobilistiche, tra cui una nota azienda bavarese. La BMW ha riprogettato il design di Iso, ma ha mantenuto la stessa forma stravagante. Anche se è la microcar più amata è anche una delle più strane.

La Fiat 600 Multipla. Questo strano micro-minivan si basava su una normale Fiat 600, predecessore della 500. Con il suo minuscolo quattro cilindri da 0,6 litri montato nella parte posteriore, la 600 aveva il bagagliaio davanti ma qualcuno ebbe l’idea di utilizzare quello spazio per i passeggeri. Le 600 Multipla presentava posti a sedere per un massimo di sei persone. Ma serviva anche un motore più grande. Fiat, però, non poteva investire anche in questo, così la 600 Multipla utilizzava lo stesso motore da 21 cavalli. Velocità massima di 95 km/h. Per raggiungere i 50 km/h impiegava 43 secondi agonizzanti. La produzione di questa strana monovolume durò incredibilmente più di un decennio.

La American Quality Coach Jetway 707 del 1968 (in copertina). Ecco qui una “limousine aeroportuale”, ovvero una station wagon allungata a una lunghezza impressionante. Si tratta di una Olds Toronado stirata e di molto. L’auto era a trazione anteriore, aveva diverse e nuove porte anteriori, un nuovo tetto panoramico, una nuova carrozzeria station wagon con portellone posteriore e più vetri laterali. Ovviamente aggiungeva anche un nuovo sistema di sospensione e frenata per il nuovo terzo asse. Tutto per un risultato (per fortuna) unico.

Il Bond Bug del 1970. viene considerato il migliore dei tre ruote britannici. Prodotta dalla casa madre Reliant, la Bond Bug utilizzava un motore da 31 CV (poi portato a 32, con un “aggiornamento”), che si è rivelato sufficiente per un’auto davvero davvero leggera.

L’intera portiera si inclina in avanti per accedere ai suoi due posti, ed è stata forse molto divertente da guidare, nonostante l’instabilità del suo telaio. Il Bond Bug avrebbe potuto avere un successo maggiore se la Reliant avesse proposto prezzi minori di una Mini.

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