Negli Stati Uniti qualcuno ha avuto da ridire sulle repliche della mitica Mustang grigia e di nome “Eleanor” proprio come nel film di successo “Fuori in 60 secondi”. Già, perché “Shelby Trust”, società proprietaria del marchio Shelby, ha vinto una causa in tribunale secondo la quale il marchio può costruire o permettere ad altri costruttori di creare Mustang che assomigliano a quella “Eleanor” protagonista del film (remake) di successo del 2000, così come la gialla Eleanor Mustang che compare nella versione originale del film del 1974.
Cosa era successo? Perché una causa legale? Per anni, i due progetti per quest’auto speciale sono stati tutelati da copyright da Denise Halicki, la moglie di Henry Halicki, autore del film originale “Fuori in 60 secondi” degli anni Settanta. La donna, infatti, aveva ereditato questi diritti d’autore e aveva vinto i diritti in una causa giudiziaria del 2008 contro Shelby.
La causa era partita dopo che il tribunale aveva cominciato a cedere in licenza il design del 2000 – quindi del modello del remake con Nicolas Cage e Angelina Jolie – a costruttori di repliche desiderosi, anche loro, di offrire questo speciale modello in vendita. D’altronde era tornata di moda una grigia Mustang in stile “Eleanor”.
Halicki si è accordata con altri costruttori di repliche in passato, ma non con Shelby. Questo sarà il fattore importante. Una replica davvero eccezionale, invece, è firmata Classic Recreations. Si tratta di una Eleanor con carrozzeria in fibra di carbonio, un motore V8 sovralimentato da 810 CV, al prezzo di quasi 300mila dollari.
In definitiva, la Eleanor si basa su una Ford Shelby GT500 del 1967. Dunque un modello Shelby in tutto e per tutto ma decisamente rimaneggiato. Un lavoro di ritocco fatto sia alla prima pellicola sia per quella più recente, con un passaggio dal giallo al grigio.
Il tribunale distrettuale della California ha stabilito che entrambi i design di “Eleanor” Mustang non meritavano la protezione del copyright. I design non rappresentano un personaggio specifico e quindi non sottostanno a una qualche proprietà intellettuale creativa di un ruolo cinematografico.
Shelby, quindi, ha potuto liberare tutti i possessori di un proprio modello e i costruttori che possedevano Shelby. L’annuncio recita: “Possiamo finalmente dire a tutti i nostri licenziatari importanti e ai proprietari di Shelby GT500 che la signora Halicki non ha assolutamente alcun diritto di lamentarsi o intentare una causa basata sull’aspetto di qualsiasi auto autorizzata dallo Shelby Trust”. Queste le parole di Neil Cummings, vice presidente esecutivo di Shelby Trust, colui che ha supervisionato il procedimento legale. Cummings ha poi concluso: “Il vero valore di tutte le Shelby GT500 è ora al sicuro con questa notizia”.