Audi A3 2027: non sarà come speravamo (purtroppo)

Oliver Hoffman, capo del dipartimento tecnico, fa un annuncio sull’Audi A3 che non metterà d’accordo nessuno.
Audi A3
Ph. Credit: CarBuzz

Se speravate in grossi cambiamenti per l’Audi A3, in arrivo nel 2027, avete fate male i vostri conti. Così almeno sembra, a giudicare dalle ultime dichiarazioni proferite da Oliver Hoffman, capo dello sviluppo tecnico, ad Autocar. Il modello farà ancora affidamento sulla piattaforma MEB di Volkswagen, introdotta per la prima volta sulla ID.3. Non diventerà obsoleta? No, ad avviso dell’alto funzionario. Sullo stesso pianale sorgono vetture elettriche quali la Q4 E-Tron, la quale, secondo quanto disse l’allora ceo Markus Duesmann (sostituito lo scorso 1° settembre da Gernot Dollner), era parecchio richiesta.

Audi A3 2027: la politica inconcepibile ai più

Audi A3

Tuttavia, sussiste ugualmente il rischio di pagare la mancanza di un pianale nuovo per il 2027 su cui realizzare l’Audi A3 del futuro. La risoluzione sarebbe stata individuata nella fabbricazione del MEB-EVO. Se ciò sarà sufficiente o meno giusto il tempo ce lo dirà, nel frattempo tengono banco le discussioni circa le capacità del veicolo. I portavoce ufficiali del brand hanno evitato di rilasciare dei chiarimenti in materia, ma la tesi prevalentre vuole che avrà altresì l’hardware a 400 volt, oggi impiegato dalla piattaforma. Ergo, avrà una velocità di ricarica fino a 200 kW, sebbene manchino fin qui dati ufficiali circa la potenza o l’autonomia.

A ogni modo, l’architettura MEB-EVO sarà collocata su un gradino inferiore della scala del gruppo Volkswagen. Sopra troverà pure la SSP ad alta tecnologia in fase di sviluppo. Infine, la variante endotermica dovrebbe mantenere un posto nella famiglia. Uscirebbe nel 2026, cioè un anno di prima del passaggio al solo elettrico. Ciascuno dei segmenti principali sarà invaso dalla compagnia tedesca, dal segmento A (A3) fino al segmento D (A8 e Q8). In questo periodo di trasformazione, le termiche e le PHEV manterranno uno spazio. Il passaggio definitivo al full electric porta in dote dei rischi. Dettato, ad esempio, pure dal fatto che la prevalenza dei ragazzi risiede in appartamenti e condomini. Dei complessi dove è preclusa l’installazione di sistemi di ricarica domestica.

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