Auto elettriche, l’idrogeno le farà a pezzi? I dubbi svaniscono

Le auto elettriche avranno vita facile nei prossimi anni oppure devono temere seriamente l’alimentazione a idrogeno?
Colonnine auto elettriche

Il successo delle auto elettriche è solo una questione politica? Questa convinzione si sente spesso usata dai detrattori delle bev, convinte siano state (a loro avviso) ingiustamente favorite nella transizione ecologica. E spesso vengono messe tra le “vittime” gli esemplari a idrogeno, che sarebbero stati declassati dalle istituzioni. Resta da scoprire se sia davvero così o, al contrario, ciò rappresenti un falso mito. Per scoprirlo BloombergNEF ha svolto un’interessante ricerca, dove viene considerato l’effettivo interesse nutrito dai consumatori e le politiche dei Governi.

Auto elettriche: l’idrogeno sarà la sua bestia nera? Il vero pensiero dei conducenti sulle due forme di alimentazione green

BMW a idrogeno

Il verdetto schiacciante sconfessa la tesi degli oppositori delle auto elettriche. Numeri alla mano, i veicoli a idrogeno riscuotono poco appeal soprattutto tra la stessa clientela. A suffragio della tesi si tira in ballo la Toyota Mirai, considerata da pochissimi utenti. Persino in California, dove tra incentivi statali, i contributi del governo federale e gli sconti della Casa, è scontata a 7.500 dollari. Non un’eccezione alla regola, bensì la prova di una situazione constatata con qualsiasi veicolo.

Una delle poche eccezioni sarà la Hilux, un altro modello della Toyota, ma nemmeno lei in fondo ingrana così bene. E se la Casa delle Tre Ellissi ha deciso di realizzarla in versione elettrica a celle a combustibile di idrogeno un motivo ci sarà. Il primo esemplare è uscito dalla catena di montaggio nelle ultime settimane e altri nasceranno entro la fine del 2023. A titolo ufficiale un esperimento e nulla più, in realtà una probabile presa di coscienza dei gusti del pubblico.

Dietro il boom delle auto elettriche non vi è nemmeno la politica. O, per essere più corretti, gli enti territoriali hanno avuto un impatto parecchio limitato. Al termine dello scorso decennio, per ciascun mezzo nella flotta dell’Unione Europea sono stati investiti 83 mila euro, contro gli appena 85 dollari per ciascuna bev. Non c’è partita.

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