Nel panorama automobilistico italiano del mese di settembre 2023, malgrado la crescita del 22% registrata nell’intero mercato delle automobili, è emersa una situazione contraddittoria: un calo significativo delle immatricolazioni di veicoli elettrici rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo fenomeno ha suscitato l’attenzione di Motus-E, che ha rilevato come l’Italia rappresenti una sorta di eccezione all’interno del contesto europeo.
Mentre in Europa il mercato delle auto elettriche continua a prosperare, in Italia l’adozione di tali veicoli sembra procedere a passo più lento. Motus-E ha evidenziato che nel mese di settembre 2023 sono state immatricolate solamente 4.955 nuove vetture a batteria, registrando una diminuzione del 2,3% rispetto al settembre 2022. Questa flessione ha portato la quota di mercato delle auto elettriche a scendere al 3,6%.
A titolo di confronto, nel mese di agosto, in Europa più di una vettura su cinque immatricolate era un veicolo elettrico, rappresentando una quota di mercato del 21%, mentre i veicoli diesel costituivano il 12,5% delle immatricolazioni totali. In contrasto, in Italia, la quota di mercato delle auto elettriche nel medesimo periodo si è fermata a soli 5%. In Germania, sempre nel mese di agosto, la quota di mercato dei veicoli elettrici ha toccato il 31,7%, con una quota di mercato cumulativa nei primi 8 mesi dell’anno del 18,6%. Questi dati si avvicinano in modo notevole alle prestazioni della Francia, che ha raggiunto una quota di mercato del 15,4% nel periodo da gennaio ad agosto 2023. La Spagna, d’altra parte, ha mantenuto una quota di mercato del 4,8% nello stesso periodo, superando comunque l’Italia, che si è fermata al 3,9%.
Francesco Naso, il segretario generale di Motus-E, ha analizzato le cause di questa peculiarità italiana. Tra le ragioni individuate, la struttura degli incentivi è emersa come un fattore significativo. Curiosamente, nonostante la Spagna presenti un reddito medio inferiore all’Italia dell’8%, il market share delle auto elettriche nel paese iberico è superiore. Naso ha inoltre sottolineato che in Italia sembra essersi sviluppata una sorta di resistenza quasi ideologica all’adozione delle auto elettriche, alimentata dalla diffusione di informazioni fuorvianti e dall’incertezza che circonda questa tecnologia.