Ad appena due mesi dall’anteprima mondiale, parte la produzione della BMW i5, la terza berlina con motorizzazione elettrica del marchio bavarese. Le prime unità lasceranno presto lo stabilimento di Dingolfing, il secondo più importante della Casa dell’Elica, secondo solo a quello di Monaco. Che celebra il 55° anniversario dalla sua apertura ufficiale, dove sono stati realizzati milioni di esemplari. 12 per l’esattezza, di cui 8 della Serie 5, emblematico sulla centralità del modello nell’attività del complesso.
BMW i5: il tempo dell’attesa è prossimo a concludersi
I Costruttori sono alle prese con un processo di transizione ecologica, dettata pure dalle pressioni esercitate dalle autorità europee. A costo di ricordare una decisione ben nota agli appassionati di motori, la Commissione Europea ha bandito i veicoli a combustione interna dal 2035 in avanti, con la sola eccezione rappresentata dagli eFuel. Un particolare sistema di transizione sulla quale la BMW è impegnata attraverso dei test di sviluppo dalla fine del 2022.
Nella BMW i5 i piani alti ripongono notevoli speranze. Credono abbia i requisiti idonei a far schizzare alle stelle le immatricolazioni, ovviamente entro certi limiti. Si tratta, infatti, pur sempre di una realtà che fa del settore premium la sua prerogativa principale. Comunque, il powertrain elettrico dovrebbe rappresentare il valore aggiunto, specie in certi territori. Tolto ciò, le differenze con la Serie 5 sono nulle o quasi. Per scorgerle vi servirà prendere una lente d’ingrandimento, altrimenti non ci sarà verso di notarle.
L’arrivo nei punti vendita della bev avverrà a novembre, avente l’obiettivo di dare filo da torcere alla connazionale Mercedes EQE nonché alla Tesla Model 3. Sebbene non sarà una best seller assoluta nella sua categoria, la BMW i5 costituirà una signora alternativa alla Serie 5, che, entro la fine del 2023, dovrebbe tagliare il traguardo delle 300 mila unità fabbricate, complice la declinazione Touring e la brutale M5, in grado di sviluppare una potenza superiore ai 700 cavalli. Presto anche chi desidera contribuire alla salute dell’ambiente avrà pane per i propri denti.