È incredibile quanto velocemente cambino gli equilibri nell’automotive. Fino a pochi anni fa, nemmeno sapevamo dei piani coltivati in Cina per prendersi l’industria, mentre oggi ne parliamo un giorno sì e l’altro pure. Il Paese dei Dragoni ha tagliato l’ennesimo grande traguardo nel suo percorso di formazione e sviluppo. Stando alle rilevazioni di Automotive News Europe, è proprio lei la nuova numero uno nell’export delle vetture.
Cina scalza il Giappone dal trono: nessuno si era mai permesso tanto
Mette fine all’egemonia del Giappone, che pareva intoccabile, a conferma della bontà del corso intrapreso. E ne sentiremo sempre più parlare nei prossimi avanti, dati i massicci investimenti profusi dalle realtà locali nelle bev. Il vantaggio competitivo maturato sui veicoli a batteria costituisce il principale punto di forza, capace di rimettere in discussione dei dati di fatto solo in apparenza intoccabili.
Non che la terra del Sol Levante se la sia cavata male, anzi: nel primo semestre del 2023 le compagnie nipponiche hanno avuto una crescita del 17 per cento, pari a 2,02 milioni di esemplari. Eppure, i numeri sfigurano al cospetto della rivale asiatica. Stando al report stilato dalla China Association of Automobile Manufactures, le esportazioni sono aumentate del 77 per cento nello stesso periodo, con 2,34 milioni di unità. Inoltre, è salito drasticamente il volume monetario, ora di 46,4 miliardi di dollari.
La programmazione attuata dallo Stato sta dando degli evidenti frutti e, riprendendo il discorso fatto in apertura, forse ci troviamo appena agli inizi. Nelle proposte elettriche ha una marcia in più, tanto da aver spinto varie aziende occidentali a stabilirvi le Gigafactory, tra cui la Tesla, presente in Cina. E poi sul fronte della sicurezza si sono compiuti altrettanti progressi, dato che ormai non fa quasi più notizia il conseguimento delle ambite 5 stelle ai crash test Euro NCAP da parte delle portacolori nazionali. E quello che abbiamo visto potrebbe essere giusto un anticipo.