Cina, le esportazioni di auto elettriche rallentano: colpa di un ostacolo inaspettato

Le esportazioni delle auto elettriche subiscono un brusco arresto in Cina: tutto per un ostacolo inaspettato
Auto Cina

Il sorpasso della Cina sul Giappone nell’export delle auto potrebbe non aver luogo nel 2023. Premesso che una risposta definitiva la avremo soltanto durante il prossimo anno, i piani della Repubblica Popolare Cinese rischiano seriamente di essere ridimensionati. Nonostante, nella scorsa primavera, il gigante asiatico abbia raddoppiato le spedizioni di vetture elettriche nel Vecchio Continente, oggi deve risolvere una criticità latente, venuta a galla soltanto nel recente periodo: l’assenza di navi.

Cina, il sorpasso sul Giappone nell’esportazione rischia di essere messo in dubbio da un problema che nessuno aveva messo in preventivo: il primato del 2023 potrebbe andare in fumo

Auto Cina

La mobilità si sta dirigendo sempre più verso i veicoli a zero emissioni, un campo in cui la Cina gode attualmente di un rilevante vantaggio competitivo, maturato grazie all’efficace campagna avviata da Pechino. Come ammesso dal gruppo Volkswagen e da altre realtà occidentali, il vantaggio accumulato sulla concorrenza è considerevole.

Di conseguenza, la Cina contava di soffiare la leadership al Giappone nelle esportazioni, non solo di auto, bensì di tutto quanto produce. Suo malgrado, il traguardo tanto bramato è ora messo in dubbio. Le realtà locali avevano cantato vittoria troppo presto, euforiche per aver piazzato 1,3 milioni di BEV al di fuori dei confini nazionali. Se questa situazione persiste oltre il previsto, la mancanza di navi adibite al trasporto dei veicoli potrebbe mandare in fumo gli sforzi profusi.

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Secondo fonti svedesi, le compagnie incaricate stanno smantellando i mezzi di trasporto, troppo datati, mentre le flotte destinate a sostituirli richiederanno tempo. Pertanto, con le risorse attuali, i costi salgono alle stelle.

Le aziende della Cina non sembrano disposte ad affrontare l’aumento dei costi, il quale incrementerebbe la spesa complessiva per produttore in una fascia compresa tra i 165 mila e i 400 mila euro. Benché la cifra da prevedere sia considerevole, il dissuasore principale sono le tempistiche delle navi, l’unica opzione per spedire i veicoli in tempo.

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