26 progetti legati all’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche, quelle a idrogeno e l’elettrificazione di porti e aeroporti sono passati. Con un provvedimento formale, l’Unione Europea ha detto di sì al relativo finanziamento, per un ammontare complessivo di oltre 352 milioni di euro. A trarne beneficio è anche l’Italia, con quattro iniziative che riceveranno in dote quasi 228 milioni di euro.
Colonnine di ricarica delle auto elettriche: l’Unione Europea serve un assist al bacio per l’Italia
Un traguardo importante quello traguardo dalla nostra penisola, tenuta in alta considerazione dalle istituzioni comunitarie. La diffusione delle bev nel nostro Paese è stata fin qui molto limitata. A differenza di certe vicine di Casa, il Belpaese ha avviato solo in minima parte la transizione. Sebbene le poche infrastrutture di ricarica costituiscano giusto una parte del problema, la cospicua cifra stanziata forse apporterà dei grossi benefici.
Nell’arco dei prossimi anni la mobilità cambierà volto e nessuna Nazione ha diritto di chiamarsi fuori. Con il bando delle endotermiche per il 2035, i Costruttori presenti nel Vecchio Continente hanno velocizzato i piani. E il provvedimento appena assunto potrebbe favorire di parecchio il processo di cambiamento.
Nei confini italiani la parte prevalente dell’importo andrà alla divisione Tesla. La Casa texana di Elon Musk ha in serbo un piano per la realizzazione di 6.458 colonnine da 250 kW in 613 stazione collocate in 16 Stati. Al secondo posto figura Atlante Srl con 1.548 unità da 150 kW e 272 da 350 kW in 407 centri sparsi tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
La terza interessata risponde al nome di Italiana Petroli, la quale avrà accesso a 29,3 milioni per 892 stalli in 205 siti al 100 per cento italiani. Infine, Enel X Way conterà su 14,8 milioni per 430 prese ad alta potenza, di cui 30 programmate in Italia e 20 in Spagna. Per una volta l’UE supporta, dunque, l’Italia, dopo la tanto rinomata polemica sulla mancata deroga concessa ai biocarburanti, tanto reclamati dal Governo oggi in carica.