Se la Fiat ha perso smalto in Italia, parte della responsabilità va attribuita a Dacia. Con una politica commerciale aggressiva, abbinata a vetture di buona qualità, la Casa rumena si è resa protagonista di un 2023 in prima linea. E non solo lungo la nostra penisola vive un periodo di forma smagliante. Anche in Francia, ad esempio, è una forza della natura con 130.855 immatricolazioni nel 2022, terza dietro a Peugeot e Renault con il 15,46 per cento. Il gruppo della Losanga ha avuto la capacità di mettere il marchio sulla retta via, dopo la prima parantesi chiusa in malo modo.
Dacia: cosa cambia nel 2024
Quando si parla di Dacia è naturale rimanere colpiti dai numeri. L’appeal riscosso in un lasso tanto breve premia un corso dove la sostanza viene prima della forma, le dotazioni precedono le linee. Dal 2021, con l’arrivo del piano Renaulution, ha proposto di continuo delle novità interessanti. E sarà così pure nel 2024, dopo un’annata caratterizzata solo dall’arrivo di varianti e versioni inedite. La forma ibrida della Jogger è stato il punto focale, apprezzata da numerosi conducenti per via dell’approccio pragmatico, oltre che accessibile. Nel mentre, la city car Spring ha ricevuto in dote un nuovo motore da 65 cavalli, venti in più del precursore, nonché una capacità della batteria di poco superiore.
A impreziosire la gamma delle Dacia nel 2024 sarà un nome ben familiare quale la Duster. Giunta alla terza generazione, sarà più dinamica e squadrata, con un look ancora più avventuroso. Sarà provvista di protezioni in plastica nera, fari ben definiti e una nuova firma luminosa full LED. Inoltre, si rinnoverà il comparto tecnologico, attraverso un quadro strumenti digitale e uno schermo deputato all’infotainment. Manterrà la trazione integrale 4×4 e nel pacchetto entrerà la variante ibrida, sotto forma dell’unità da 1.6 litri in grado di sprigionare 140 CV condiviso da Renault. Mentre la declinazione diesel sparirà dal catalogo, rimarrà la doppia alimentazione benzina-GPL.