Elon Musk, il fondatore e CEO di Tesla, la famosa azienda di auto elettriche, ha espresso la sua opinione sulle richieste del sindacato americano UAW, che minacciano di scioperare se non otterranno migliori condizioni di lavoro e salariali. Musk ha dichiarato che queste richieste sono “irragionevoli” e “porterebbero alla bancarotta” i principali produttori di auto americani, come Ford, GM e Stellantis.
Elon Musk critica UAW per le sue richieste a Stellantis, Ford e GM
Elon Musk ha risposto a un tweet di un utente del social X, che riportava le parole del Presidente USA Biden che si diceva d’accordo con UAW per quanto riguarda le richieste di aumenti del 40 per cento degli stipendi. UAW rappresenta circa 400.000 lavoratori del settore automobilistico. UAW aveva affermato attraverso i suoi dirigenti che i lavoratori dell’auto meritano una “giusta quota” dei profitti delle aziende, e che sono pronti a scioperare se non verranno soddisfatte le loro richieste.
Elon Musk ha scritto che le richieste dei sindacati sono “folli”, e ha aggiunto che “se Ford, GM e Stellantis accettassero queste richieste, sarebbero in bancarotta in pochi anni”. Musk ha anche sottolineato che Tesla non ha bisogno di sindacati, perché offre ai suoi dipendenti “azioni gratuite e un salario superiore alla media”.
Elon Musk in passato ha criticato in più occasioni le politiche dei sindacati, accusandoli di essere corrotti e inefficienti. Musk ha citato il caso di Gary Jones, l’ex presidente dell’UAW, che si è dichiarato colpevole di aver sottratto milioni di dollari dalle casse del sindacato per uso personale. Musk ha anche affermato che i sindacati ostacolano l’innovazione e la competitività delle aziende, e che sono responsabili del declino dell’industria automobilistica americana.
Nel frattempo gli scioperi di UAW contro Stellantis e GM continuano e rischiano di allagarsi ad altre strutture se entro la mezzanotte di venerdì non ci saranno progressi nelle trattative tra le parti. Il sindacato ha di recente abbassato le sue pretese passando da una richiesta di aumenti del 40% ad una del 36%. Al momento però le trattative con le tre case americane sembrano ancora in alto mare.