Fiat 126: la piccola che suscita simpatia

Fiat 126
Foto Fiat Heritage

La Fiat 126 non è diventata iconica come la Nuova 500, ma ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone. Questa superutilitaria fu prodotta dal 1972 ed ebbe una carriera longeva, grazie anche ai diversi step evolutivi. In totale ha preso forma in 4,6 milioni di esemplari. Il design inconfondibile della sua carrozzeria porta la firma di Sergio Sartorelli, per il Centro Stile Fiat. Guardandola suscita simpatia.

La prima serie della Fiat 126

Fiat 126
Foto | Fiat Heritage

La presentazione del modello, nella configurazione iniziale (o prima serie), avvenne al Salone dell’Auto di Torino, nel mese di novembre del 1972. Sotto il cofano posteriore, a sbalzo, trovava accoglienza un motore bicilindrico raffreddato ad aria da 594 centimetri cubi, in grado di sviluppare una potenza massima di 23 cavalli, scaricati sulle ruote posteriori. Le prestazioni non erano da Formula 1.

Per passare da 0 a 100 km/h la Fiat 126 aveva bisogno di 36 secondi, mentre la velocità non riusciva a spingersi oltre la soglia dei 106 km/h. Il cambio era a 4 rapporti sincronizzati, ad eccezione della prima. Le dimensioni del modello, superiori rispetto a quelle della Nuova 500, garantivano una migliore abitabilità, a parità di passo. Crescevano anche la sicurezza attiva e passiva.

Seconda serie e serie unificata

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La seconda serie della Fiat 126 giunse sul mercato a fine 1976, declinata in 3 allestimenti: “Economica”, “Personal 2P” (con divanetto posteriore asportabile) e “Personal 4P” (con divanetto posteriore fisso e più largo). Principale segno distintivo, sul piano estetico, erano i paraurti in plastica, giunti al posto di quelli cromati dello step precedente, che rimasero però sulla versione base. Diverso anche lo stile dei cerchi e dei gruppi ottici anteriori. Nel 1977, la cilindrata si fece più “corposa”, passando a 652 centimetri cubi, per una potenza massima di 24 cavalli. Fecero il loro debutto alcune versioni speciali. Poi fu il turno delle serie unificata ed FSM. La prima era proposta in un solo allestimento. La seconda proponeva diverse modifiche esterne ed interne.

Fiat 126 Bis: il canto del cigno

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Al 1987 risale il lancio della Fiat 126 Bis, che chiuse la serie, almeno nel nostro mercato. Qui il motore si spinse a quota 704 centimetri cubi di cilindrata. Anche la potenza recuperò tono, crescendo a 26 cavalli. Lo scatto da 0 a 100 km/h fu “ridotto” a 33 secondi, mentre la velocità massima varcava la soglia dei 116 km/h. I ritocchi estetici, anche se limitati, resero più moderna la tela grafica. Facevano un certo effetto i nuovi cerchi da 13 pollici, che rendevano più muscolare la fiancata. La produzione giunse all’epilogo nel 1991. Fu la fine del ciclo per la Fiat 126, almeno in Italia. L’auto, però, continuò ad essere prodotta in Polonia, con le versioni “EL” ed “ELX”, fino al 2000.

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