Fiat, “l’ombra di Marchionne è sempre presente”: Francois si sfoga

Una figura ingombrante, ma anche un maestro d’impresa: Olivier François racconta la convivenza con Marchionne in Fiat
Sergio Marchionne

Olivier François, amministratore delegato di Fiat e direttore marketing globale del gruppo Stellantis, ha toccato vari argomenti durante la chiacchierata con Fedez nel nuovo podcast Wolf – Storie che contano. Oltre a confermare il ritorno della Fiat Multipla, il top manager ha desiderato rendere omaggio a una figura per lui fondamentale. Questa persona gli ha insegnato molto sul modo di fare impresa in maniera sostenibile e votata al profitto, senza dimenticare la responsabilità sociale nei confronti della manodopera.

Questa figura è Sergio Marchionne, il compianto manager capace di evitare il fallimento al Lingotto. Quando prese in mano l’azienda italiana, questa era davvero in cattive acque, tanto che si poteva immaginare il peggio. Fortunatamente, ciò non è accaduto. Ma parlare di fortuna è, a dire il vero, ingiusto nei confronti del salvatore della patria. Arrivato con idee ben precise sul rilancio dell’azienda, le politiche attuate hanno prodotto i risultati desiderati.

François rievoca gli anni passati insieme a Sergio Marchionne in Fiat

Sergio Marchionne

Nel corso dell’incontro, François ha raccontato dell’incontro con Marchionne, decisivo nel dare una svolta alla propria carriera. In principio prestava servizio in Citroën e vantava una solida esperienza lungo la nostra penisola. Lasciare la situazione lavorativa lo convinceva fino a un certo punto. Tuttavia, Lapo Elkann, rampollo della famiglia Agnelli e figura di spicco nelle dinamiche interne, lo aveva contattato in vista di un’opportunità nella compagnia piemontese. Inizialmente riluttante, François ebbe occasione di ricredersi una volta contattato di persona da Marchionne stesso.

Con la sua brillante dialettica e lo stile risoluto, lo colpì. Nonostante la proposta iniziale di operare in ambito commerciale, Marchionne gli propose di assumere le redini del marchio Lancia, e da allora nacque un sodalizio costante. Seppur abbia provato (e provi tuttora) una sincera ammirazione, François ha ammesso di avere affrontato pure delle sfide impegnative. Marchionne, il cui approccio al lavoro era anticonvenzionale, tra lunghe notti passate a giocare a poker e a discutere d’affari, si stancava presto degli elogi. Pretendeva molto dalle figure che lo affiancavano, votate all’innovazione ed eccellenza. Comunque, il CEO gli è grato per la formazione straordinaria.

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