Naufragano le trattative condotte dalla Ford per lo stabilimento di Saarlouis, in Germania, con un partner cinese non specificato. In una dichiarazione ufficiale, la Casa dell’Ovale Blu annuncia la resa. Le alternative diventano, quindi, solo due: la chiusura totale o la trasformazione in un centro tecnologico.
Ford: salvano le trattative per la cessione della fabbrica tedesca
Nel rispetto del diritto alla privacy, Ford evita di rivelare il nome del partner, anche se la teoria più accreditata suggerisce che si trattasse di un costruttore cinese. Recentemente, l’azienda statunitense sta cercando di disinvestire dal Vecchio Continente, concentrando le risorse sulla produzione di vetture elettriche. Fino a questo punto, il modello di business seguito dall’azienda ha creato notevoli perdite finanziarie nel settore delle vetture completamente elettriche.
Ciò ha portato alla decisione di tirare i remi in barca per ottimizzare le spese e evitare ulteriori sprechi, un rischio da evitare a tutti i costi. In gioco c’è il destino dell’intera azienda, che ha faticato a ottenere il successo desiderato nel Vecchio Continente. La scarsa accoglienza del pubblico locale evidenzia alcune carenze nel piano iniziale, come ammesso dallo stesso Jim Farley.
L’amministratore delegato di Ford ha l’intenzione di rilanciare le ambizioni dell’azienda con l’introduzione di sette vetture a trazione completamente elettrica in Europa entro il 2025. Al momento, le infrastrutture di ricarica e l’ansia da autonomia costituiscono notevoli ostacoli, specialmente in alcuni Paesi, come l’Italia, che è in ritardo rispetto ad altre regioni. Gli incentivi governativi per gli acquirenti hanno avuto scarso impatto, e il numero di stazioni di ricarica rimane limitato. In tali circostanze, è difficile ottenere risultati migliori, a differenza della regione scandinava, dove esistono tutte le condizioni per ottenere buoni risultati.
Tra le sette nuove vetture in programma per il 2025, spicca il nome della Puma. Per quanto riguarda la fabbrica tedesca, i responsabili del centro stanno facendo del loro meglio per preservare almeno in parte i posti di lavoro di 4.400 dipendenti attualmente impiegati.