General Motors: accordo con la Tesla per i Supercharger

Supercharger Tesla

L’approccio collaborativo di Tesla verso le altre Case automobilistiche conduce a un nuovo accordo. Negli scorsi giorni aveva fatto parlare l’alleanza siglata tra la Ford e la creatura di Elon Musk, che consentirà ai clienti della prima di usufruire dei Supercharger della seconda. Adesso un nuovo colosso dei motori come la General Motors stringe un’intesa con l’azienda di Palo Alto.

Le parti hanno annunciato di aver raggiunto un accordo in grado di soddisfare entrambe, sempre riservato al pubblico nordamericano. In virtù del patto siglato, al posto dell’attuale CCS (Combined Charging System) la GM integrerà, dal 2025 in avanti, lo standard di connessione NACS (North American Charging Standard), che il marchio del tycoon sudafricano ha installato. In aggiunta, dal prossimo anno gli acquirenti delle bev fabbricati dai vari marchi di GM avranno accesso a più di 12 mila stazioni di ricarica Tesla, mediante uno specifico adattatore.

General Motors, fumata bianca con la Tesla per i Supercharger in Nord America

Supercharger Tesla

Così si amplia la rete di contatti della Tesla, fresca pure di un altro importante traguardo. Nel primo trimestre del 2023, ha, infatti, portato la prima elettrica in cima alle vendite nel panorama globale. Mai nessuno era riuscito a infrangere il tabù, prima che la Model Y andasse a bersaglio. La diffusione delle infrastrutture, almeno in Nord America, ha giocato un ruolo chiave nel processo di espansione e adesso la General Motors sale sul carro del vincitore.

General Motors
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Oltre alle Ultium Charge 360, giunte a superare quota 134 mila punti (di cui quasi 13 mila fast), il pubblico di riferimento potrà avvalersi dei Supercharger, che verranno chiaramente evidenziati sulla mappa di geolocalizzazione dell’app per il rifornimento. A ciò si sommano i benefici in chiave economica. Difatti, come raccontato dall’amministratore delegato del gruppo Marry Barra ai microfoni della Cnbc, ciò si tradurrà in un risparmio fino a 400 milioni di dollari sui 750 già paventati per la graduale espansione delle colonnine di ricarica.

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