Oggi, l’Ue si è suicidata nel settore automotive. Era forte e imbattibile nel termico, ha votato per il ban di benzina e diesel 2035, mettendosi nelle mani della Cina. Che ha tutto: batterie, componenti, tecnologie, energia, capitali per il full electric, miniere di litio e cobalto nel mondo (specie in Africa). Così il Dragone ha divorato l’Europa dell’auto. Di qui, 30.000 tagli possibili per il Gruppo VW e chiusura di tre fabbriche: scioperi feroci in vista. In Italia, psicodramma per il crollo della produzione: mega sciopero alle porte contro Stellantis e Tavares.
La soluzione?
Qualcuno dice: l’Ue diverrà indipendente dal Dragone per il 2030. Farà da sé le batterie auto elettriche. Quindi, sarà il Vecchio Continente a papparsi la Cina.
Utopia
È impossibile. Uno: oggi l’Unione europea produce il 7% della quota mondiale di batterie per auto. Due: lo fa specie per tramite di un colosso cinese. Tre: non possiede né materie prime né siti di raffinazione dei metalli. Quattro: se e quando, ammesso e non concesso, produrrà batterie e avrà materie prime, queste attività porranno tematiche ambientali gigantesche. Della serie: dico no al benzina, e poi inquino mille volte di più con la batteria. Un delirio ecotalebano basato su dogmi e ideologie. Cinque: i costi energetici Ue sono immensi.