Audi R8 V10 prima serie: una supercar col “toro” in corpo

Audi R8 V10
Screen shot da video Fifth Gear

Il debutto commerciale del modello, prima serie, avvenne nel 2009. L’Audi R8 V10 era la versione al top della prestigiosa famiglia dei “quattro anelli”, che dal 2007 aveva conquistato il cuore degli appassionati per lo straordinario mix fra prestazioni e facilità d’uso, in uno sfondo di grande appagamento sensoriale. Il rapporto con le emozioni risulta ancora più evidente in questo allestimento estremo, che derivava dalla GT3, opportunamente addomesticata per l’uso quotidiano.

La grinta spumeggiante del modello trae linfa dai 525 cavalli generosamente elargiti dal 5.2 litri a iniezione diretta, che tradisce le parentele con il motore della Lamborghini Gallardo. Da un semplice calcolo numerico emerge l’ottimo livello di potenza specifica, con 101 cavalli per litro di cilindrata. Il peso è solo leggermente più alto della versione “base”, raggiungendo la soglia dei 1.620 chilogrammi.

Non si tratta di un valore basso, ma bisogna considerare le dotazioni per il comfort e la sicurezza, oltre alla trazione integrale con tre differenziali. Quest’ultima favorisce di misura l’asse posteriore, per garantire un comportamento ancora più divertente. L’accelerazione da 0 a 100 viene liquidata in 3.9 secondi, incollando i passeggeri al sedile.

Il Launch Control agevola le partenze, consentendo i migliori spunti al semaforo. Nelle piste di decollo degli aeroporti si possono raggiungere i 316 km/h, ma è meglio non addentrarsi in questo universo prestazionale, anche se la macchina lo permette. La coppia di 530 Nm, ben distribuita nel campo di impiego, offre un’elasticità di marcia davvero esemplare.

Tanta grinta viene assecondata da un cambio manuale a sei marce o da un sequenziale R Tronic, disponibile come optional. Il lavoro del propulsore è agevolato dalla scocca in alluminio, che riduce l’aggravio dei pesi. La distribuzione di questi incide per il 56% sull’asse posteriore e per il 44% sull’anteriore. Un risultato in linea con quello delle grandi protagoniste del segmento. Dal punto di vista estetico spiccano le luci interamente a Led, le vistose minigonne laterali, i grossi scarichi ovali e le prese d’aria più ampie, con inserti in alluminio sulla fascia di coda.

Diverso il disegno dei cerchi in lega, che regalano un’immagine forte e atletica. Le sospensioni a doppi triangoli sovrapposti hanno una taratura sportiva, per regalare una tempra ancora più tagliente rispetto alla sorella a otto cilindri. Lo smorzamento del ritmo è affidato ai dischi da 380 mm all’avantreno e 356 al retrotreno, che svolgono bene il loro lavoro. Per i pistaioli sono disponibili anche i freni carboceramici. Il consumo medio è di 13,7 litri ogni 100 km: un dato poco preoccupante per i fortunati proprietari di questo gioiello della casa di Ingolstadt.

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