Dopo i disastri del Green Deal Ue con la disoccupazione crescente nel settore auto, la sinistra in Germania non parla più male del motore termico. Addirittura, il cancelliere Olaf Scholz ha smesso di menzionarla, mentre sino a un paio di anni fa la vettura a benzina o diesel veniva sempre additata come causa di tutti i mali, col ban 2035 alle porte. In vista delle elezioni del 23 febbraio 2025, con l’industria auto tedesca messa male e i fornitori azzoppati da 50.000 tagli, il propulsore a combustione sparisce dall’agenda di chi cerca voti. Discorso analogo in Europa, perché Berlino resta pur sempre locomotiva del Vecchio Continente. In parallelo, l’Ue pare che pensi alle macchine a benzina termiche ibride plug-in, cancellando di colpo il divieto totale di quei mezzi. Addirittura a Berlino è stata di recente riaperta al traffico la centralissima Friedrichstraße: sospesa la costruzione di ciclabili.
Nemico auto termica scomparso
Nel dibattito elettorale televisivo, Scholz ha clamorosamente dimenticato di parlare male dell’auto termica. Concentrandosi su costo della vita, disoccupazione, immigrazione. A quanto pare non gradisce più le pompe di calore ecologiche le turbine eoliche. Meglio l’energia nucleare.

Elettrico porta sfortuna
L’auto elettrica porta sfortuna, penseranno in Germania. Ancor più vedendo i prossimi 30.000 tagli VW e gli altri 1.800 Porsche. Più l’indotto devastato. Adesso, si pensa a cosa fare col gas della Russia: non comprandolo più, l’industria auto e le altre energivore sono andate ko per via del costo dell’energia stellare: comprare Gnl dal Qatar non basta. Resta il mito del grado e mezzo di temperatura da abbassare, senza sapere né se né quando centrare l’obiettivo.
Situazione in Italia
La Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte (report su 31 mila consumatori in 30 Paesi) fornisce questi dati: nel 2025, il 32% degli italiani vuole comprare una macchina a benzina o a gasolio (+13% rispetto al 2023), il 32% un’ibrida. Il 13% un’ibrida plug-in e solo il 9% un’elettrica. Anche perché le colonnine sono lente e mal distribuite.