Le 5 “supercoupé” indimenticabili degli anni Ottanta

Gli anni Ottanta hanno significato grandi passi in avanti in fatto di tecnologia e le coupé sono state in prima linea da questo punto di vista. Lo sviluppo di queste auto dalle ottime prestazioni sono state uno dei principali banchi di prova.

Quindi, questo decennio ha visto un boom nel numero e nella diversità di queste supercoupé, dai quelli più economici a quelli con lo status di opera d’arte. Di seguito una selezione di supercoupé anni Ottanta che probabilmente ricorderai anche con qualche lacrimuccia.

Alfa Romeo SZ

icone anni ottanta

Proprio mentre finivano questi pirotecnici anni Ottanta, l’Alfa Romeo presenta una delle auto più azzardate in produzione in quel decennio: la SZ. Il nome stava per Sprint Zagato, che spiegava anche il responsabile dello stile dell’auto dagli angoli spigolosi. La SZ fu seguita poi dalla RZ nel 1992, ma si basavano sul pianale della berlina 75 e del motore V6 da 3 litri. La SZ aveva una velocità massima di 246 km/h e un 0-100 di 6,9 secondi. Uscirono dalla fabbrica solo 1036 SZ, più altre 284 RZ, molte rispetto alle previsioni ma oggi decisamente per pochi clienti esigenti.

Audi Quattro (in copertina)

Probabilmente la coupé più influente degli anni Ottanta, l’Audi quattro proprio del 1980 ha entusiasmato i conducenti su strada e ha rivoluzionato i rally. Sebbene non avesse delle linee esattamente eleganti, non c’era nulla da criticare sul sistema di trazione integrale dell’Audi e con il suo incredibile equilibrio in ogni situazione. Aveva un motore turbo cinque cilindri da 2,1 litri da 197 CV.

De Lorean DMC-12

icone anni ottanta

La De Lorean DMC-12 andava inserita nella selezione degli anni Ottanta. Ovvi motivi. Anche se non ha mai offerto le prestazioni o le vendite che aveva promesso,diviene una supercoupé per eccellenza grazie al suo eccezionale l’aspetto, per non parlare della storia intricata della sua produzione. Porte ad ala di gabbiano, rivestimento in acciaio inossidabile della carrozzeria, motore centrale e stile Giugiaro. Nella sua breve vita produttiva, la DMC-12 ha venduto meno di 9000 esemplari e ha conquistato un po’ tutti soprattutto dopo il film del 1985 “Ritorno al futuro”.

Ferrari 412

La Ferrari 412 fu l’ultimo sviluppo della coupé di lusso V12 con motore anteriore dell’azienda italiana. Quella precedente risaliva al 1972 ed era la 365 GT4 2+2. Arrivata nel 1986, il motore V12 da 4,9 litri sfoggiava 335 CV. C’erano anche freni antibloccaggio e un bagagliaio posteriore più ampio per l’utilizzo quotidiano della supercoupé. La Ferrari ha accontentato ben 576 con la sua 412 e la produzione si è interrotta nel 1989.

Maserati Shamal

Dopo l’eleganza di Bora, Khamsin e Merak è arrivato un balzo scioccante. L’esordio della Shamal nel 1989 rappresentò un cambio di passo. Lo stile risultava ammorbidito, i bordi era più arrotondati proprio grazie al contributo Marcello Gandini. Ci sono state modifiche anche al motore, poiché la Shamal montava un V8 da 3,2 litri al posto del motore V6 della Biturbo. La Shamal esprimeva 326 CV e un 0-100 da 5,1 secondi con una velocità massima di 272 km/h. Aveva anche una notevole manovrabilità per accompagnare questo grande apporto di velocità. Solo 369 Shamal hanno trovato casa nei sei anni di produzione del modello.

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