Le 9 Lamborghini che sicuramente non conoscevi

Lamborghini è una storia bellissima e un patrimonio della storia dell’automobile che è impossibile trascurare. Stiamo parlando della casa capace di produrre la prima supercar stradale a motore centrale. Dopo l’arrivo delle supercar Lamborghini, le stanze dei ragazzi si sono riempite facilmente di icone come Countach, Diablo, Murcielago e tante altre bellezze automobilistiche. 

Tra tutte queste superstar ci sono dei modelli di Lamborghini meno conosciuti. Molti più nascosti di altri, alcuni dei veri e propri motivi di imbarazzo, ma comunque firmati dalla casa di produzione automobilistica di Sant’Agata Bolognese.

Espada

Dopo la mitica Miura dei primi anni ’60, Lamborghini cercò di realizzare una gran turismo a quattro posti. L’Espada comunica senza dubbi il proprio tempo ma con un V12 da 3,9 litri sotto il cofano da 345 cavalli. Per il marchio italiano fu un successo, data l’epoca e i numeri. Tra il ‘68 e il ‘78 furono costruiti oltre 1.200 modelli, il modello più venduto fino all’arrivo della Countach.

Design 90, la moto Lamborghini

Prima di acquistare Ducati, la casa produttrice di supercar ha provato a costruire la propria moto sportiva. La società che ha effettivamente costruito la moto era la “Boxer Bikes” e il motore fornito da Kawasaki. Il progetto è stato accantonato appena un anno dopo.

Islero

Contemporaneamente con l’Espada, Lamborghini costruì una “collega” della sua prima vettura sportiva. La 400GT, però, fu sostituita dalla Islero a quattro posti con motore V12 da 4,0 litri. Con i suoi 325 cavalli, l’Islero arrivava ai 100 km/h in 6,4 secondi e raggiungeva una velocità massima di 248 km/h. La produzione di questo modello fu interrotta dopo solo un anno e ne furono costruiti solo 250 modelli.

Jarama

Lamborghini pensò (bene) di non ripartire dall’Islero ma su una versione allungata dell’Espada. Essendo più pesante, il V12 fu aggiornato a 365 CV per compensare il peso extra. Nonostante gli affascinanti fari coperti, il modello ebbe solo un discreto successo vendendo tra il ‘70 e il ‘76 un totale di 328 unità.

Urraco

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La Urraco è uno dei modelli Lamborghini a quattro posti dall’aspetto più strano. La sua versione P300, la più potente, disponeva di 247 CV e poteva raggiungere i 100 km/h in 5,6 secondi. Della Urraco furono costruiti solo 776 esemplari, e anche per i collezionisti di auto d’epoca non è particolarmente desiderabile.

Silhouette

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Perché la Silhouette? Tutto parte dal desiderio di fare concorrenza alla Ferrari Dino, ma possibile per una fascia più bassa del mercato delle supercar. Il tutto, rimanendo una proposta entusiasmante per coloro che non potevano permettersi la Countach. Furono realizzate solo 54 Silhouette, tutti con il V8 da 3,0 litri dell’Urraco.

Japa

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Poi è arrivata la Jalpa e il suo discreto successo. Sarebbe stata l’auto che lascerà la strada alla Diablo, questa sì, una vera leggenda. La Jalpa rappresentava l’alternativa (relativamente) economica alla Countach ed era molto più domabile alla guida. Furono vendute solo 410 unità, e alcune equipaggiate con l’alettone posteriore in perfetto stile Countach.

Lamborghini LM002

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L’LM002 è di certo il modello più sconosciuto e trascurato del marchio. Derivante da un progetto per un mezzo militare, furono vendute solo 300 unità e tra i proprietari di un mezzo simile c’erano il colonnello Gheddafi, Pablo Escobar e il figlio di Saddam Hussein. Questa sorta di mezzo corazzato era equipaggiato con il V12 della Lamborghini Countach all’anteriore.

Lamborghini ispirò la Pagani Zonda

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Parliamo della Countach Evoluzione, un mezzo nato per sviluppare nuove idee e sul quale lavorò lo stesso Horatio Pagani quando era a capo del dipartimento di sviluppo di Lamborghini. Pagani pensava che la fibra di carbonio rappresentasse il futuro della velocità. Aveva nettamente ragione. Ma dato che la Ferrari non scommetteva sulla fibra di carbonio, non l’avrebbe fatto neanche Lamborghini.

Pagani ottenne un prestito bancario per poter produrre la preziosa fibra e riuscì a ridurre di ben 500 chili il peso di una Countach standard. La Countach Evoluzione restava troppo costosa da costruire. Sarebbe stata poi la Ferrari, con la F40, a sfruttare la base composita in fibra.

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