Maserati: la fabbrica di Grugliasco potrebbe passare a un’altra Casa italiana

La fabbrica di Grugliasco, adibita fin qui alla produzione delle Maserati, potrebbe continuare a fabbricare auto, ma di un’altra Casa
Maserati Grugliasco

Non è escluso che il destino della fabbrica Maserati di Grugliasco possa ancora cambiare. Nulla è confermato ufficialmente, ma c’è chi potrebbe intervenire per evitare la sua chiusura. Un pezzo di storia contemporanea come questa dovrebbe essere preservato. L’idea affascina Gianfranco Pizzuto, imprenditore attivo da tempo nel settore automobilistico. Tra i suoi progetti più recenti, spiccano le sue contribuzioni alla nascita sia di Fisker Automotive che di Karma. La struttura potrebbe essere impiegata per la produzione delle hypercar di Automobili Estrema.

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Maserati Grugliasco

Questo giovane marchio italiano si è già fatto notare con il lancio della Fulminea, presentata qualche anno fa. Lo spazio messo in vendita da Stellantis è attraente per un progetto di ampia portata. Infatti, l’idea di Pizzuto è quella di acquisire l’intera area, riconvertendola per realizzare un nuovo modello. Il progetto ha persino un nome: Estrema Technology Hub. Non è solo un’ipotesi, ma una possibilità concreta.

Pizzuto stesso ne parla apertamente a Quattroruote, sottolineando che tra l’acquisto degli immobili e le necessarie ristrutturazioni, servirebbero tra i 50 e i 60 milioni di euro. Parte dei finanziamenti dovrebbe arrivare da terze parti, alcune delle quali già partner di Automobili Estrema, le quali sono state contattate per valutare il piano e hanno mostrato interesse con prime lettere d’intenti. La prima fase coinvolgerà la ricerca di altre aziende interessate a partecipare attivamente al progetto.

Successivamente, verrà avviata una campagna di crowdfunding, con un obiettivo minimo di 10 milioni di euro, fondamentali per ottenere linee di credito. Nonostante attualmente la fabbrica Maserati di Grugliasco impieghi ancora tra le 40 e le 50 persone, Stellantis ha comunicato a Pizzuto l’intenzione di smantellare completamente l’impianto entro giugno 2024.

L’obiettivo è di entrare subito in possesso della struttura, avviare le attività in parallelo al gruppo guidato da Carlos Tavares e inaugurare ufficialmente il prossimo 1° luglio. Dei 300 lavoratori in eccesso previsti, circa 100 potrebbero trovare impiego, mentre gli altri 200 potrebbero accedere a una formazione specifica nel settore della produzione elettrica.

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