Mercedes 230 SL “Pagoda”, un’auto classica davvero senza tempo

Se c’è un’auto “senza tempo” che merita questa definizione già abusata quando si tratta di parlare di auto d’epoca, quella è la Mercedes-Benz 230 SL serie 1963. Fa parte di quel gruppo selezionato di veicoli che meritano davvero questa definizione.

Moltissime persone riconoscono rapidamente le più famose 230 / 250 / 280SL come classici “oggetti del desiderio”. Ma stiamo parlando dell’auto sportiva, una sorta di GT scoperta, che ha rappresentato il modello per tutte le successive due posti Mercedes: la “Pagoda“.

Questa SL era veloce ma non aggressiva, lussuosa e facile da guidare perché era compatta e agile. La sua reputazione di accessorio per eccellenza per una protagonista femminile arriva grazie ad apparizioni sullo schermo o sulle riviste di gossip. Ospitava a bordo Julie Christie (in Darling) e Audrey Hepburn (in Two for the Road) ed Helen Mirren (in Quel lungo Venerdì santo).

La “Pagoda”, la W113 SL, attirava l’attenzione di ogni serio automobilista e, intano, catturava l’attenzione di ricchi acquirenti alla ricerca di una seconda auto divertente ma prestigiosa. La forma catturò tutti al Salone di Ginevra del 1963. Ampia griglia e fari Bosch su misura, la 230 SL ha tracciato la perfetta via di mezzo tra il maschilismo della 300SL e il fascino femminile della 190. Inoltre, la vittoria di Eugen Böhringer nel rally Spa-Sofia-Liegi del 1963 aggiunse ulteriore peso alle credenziali della Pagoda come una “vera” auto sportiva.

L’appellativo non ufficiale di “Pagoda” per queste auto deriva, ovviamente, dalla forma del tetto. Nessun’altra macchina scoperta è soprannominata per via della forma del suo tettuccio rigido, un tetto rimovibile splendidamente progettato per essere robusto e offrire una visione superba a 360º. Il design concavo ha lasciato spazio a finestrini profondi con una più estesa superficie vetrata rispetto al 190SL.

Era anche più comoda delle precedenti sportive scoperte Mercedes SL. Aveva sospensioni più flessibili, sedili superbamente progettati e avvolgenti e un magnifico bagagliaio. Gli optional includevano un servosterzo reattivo e un cambio automatico a quattro velocità di facile utilizzo. Mercedes ha pensato molto anche alla ventilazione e all’ergonomia, con un cruscotto dal design chiaro, anche se leggermente appariscente, e una leva multifunzione per indicatori, lampeggianti e tergicristalli che deve essere stata tra le prime del suo genere.

Utilizzava una pompa di iniezione Bosch e un albero a camme leggermente più alto per una soddisfacente potenza di 150 CV. Aveva una velocità massima di quasi 193 km/h e una agevole velocità di crociera anche a 160 km/h. Valvole più grandi, design dello scarico migliorato e un rapporto di compressione più elevato. Tutti questi elementi hanno contribuito a rendere il motore della 230SL il più vivace rispetto alla 300 e alla 190. La 230SL è stata inoltre la prima Mercedes tradizionale con freni a disco e aveva la versione più avanzata della sospensione posteriore indipendente dell’azienda.

Gli ingegneri Benz avevano fatto in modo che tutte le versioni fossero sicure e fluide fino a 6500 giri/min. E nonostante i tentativi di ridurre la zavorra con porte, cofano e cofano del bagagliaio in alluminio, la 230 SL di Stoccarda pesava comunque molto, quasi 1400 chilogrammi.

Vennero venduti circa 50 mila esemplari. Un grande successo. Oggi, la popolarità e il riconoscimento della famiglia Pagoda, con eredi quali la 250 e la 280, sono ancora maggiori rispetto a quando era una novità.

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