I motori a combustione interna hanno una data di scadenza, perlomeno nel Vecchio Continente. Nel 2022 è avvenuta una svolta epocale, con la Commissione Europea che ha disposto il bando dei veicoli termici per il 2035. Da allora ne sarà proibita la commercializzazione. Le principali risorse verranno incanalate nelle vetture elettriche, anche se rimane aperta una porta riguardo ai sistemi alternativi, ibridi e a idrogeno. Le istituzioni comunitarie si sono riservate il diritto di valutarle in un successivo momento, in relazione ai progressi compiuti.
Motori a combustione interna, non è ancora detta l’ultima: la nuova tecnologia riduce del 25 per cento i consumi e dell’80 per cento le emissioni di anidride carbonica
Sebbene i motori a combustione interna sembrino ormai spacciati, c’è chi si ostina a studiare soluzioni per mantenerle in vita. Mentre l’Ue pare ferma sulla rispettiva posizione, i passi in avanti interesseranno quei Paesi tecnologicamente meno avanzati. In certe parti del Pianeta, come ad esempio in Sudamerica, la transizione ecologica avviene a velocità ridotte. Di conseguenza, servirà una tabella di marcia graduale. Al contempo, è essenziale attrezzarsi affinché il settore automobilistico rispetti l’ambiente.
I numerosi campanelli d’allarme lanciati dall’ecosistema sono troppo gravi per essere ignorati. Ecco, quindi, che la soluzione concepita da Speed Air promette bene. L’azienda ha sviluppato dei nuovi pistoni, chiamati Hyperperformance, concepiti allo scopo di dare performance eccellenti.
Secondo gli studi effettuati dal team di analisti interni, ciò consentirà una riduzione dei consumi del 25 per cento e delle emissioni di anidride carbonica dell’80 per cento. La testa del pistone presenta delle “fossette”, ovvero delle scanalature realizzate con macchinari ad alta precisione. Ciò permette di creare uno strato sottile tra la miscela di aria e le pareti per la camera di combustione.
Dall’industria aerospaziale vengono mutuati dei rivestimenti per le teste e i mantelli dei pistoni. Il primo conserva il calore, il secondo riduce lo sfregamento, così da prolungare il ciclo di vita delle gomme.