Il biometano è una delle anime della mobilità del futuro, prezioso per il settore auto e mobilità, e per l’economia: non tutto, almeno sino al 2035 è auto elettrica. Se un Paese Ue vuole impiegarlo, deve usare quello di tutti i membri dell’Unione. Che si chiama così perché si è uniti, con un unico obiettivo comune (di qui, la parola comunitario). Poi arrivano i Paesi Bassi e – impuniti – fanno il bello e cattivo tempo. Per una normativa interna, gli olandesi vietano di utilizzare letame e rifiuti stranieri. Da gennaio 2026, il biometano miscelato con gas naturale dev’essere generato esclusivamente da letame e rifiuti organici di produzione olandese.
Solo quello delle proprie vacche va bene. No a quello di mucche fuori dai confini. Una misura sovranista e protezionista. Se l’Italia si fosse azzardata, sarebbe stata rimpinzata di multe Ue. Ma è Amsterdam a muoversi. E quando Olanda, Germania e Francia sgarrano, la legge non diventa più uguale per tutti.
Ue preoccupata
Bruxelles ha “espresso preoccupazioni” per il piano dei Paesi Bassi di imporre l’uso esclusivo di biogas prodotto da letame domestico e scarti alimentari ai fornitori di energia. Maxi multe, mini sanzioni, qualcosa? No: preoccupazione. Eppure è un combustibile abbastanza green (inquina, ma non tanto quanto il petrolio), fondamentale per gli obiettivi climatici dell’Unione europea. Era il 2022 quando l’Ue fissava il traguardo di 35 miliardi di metri cubi annui di produzione entro il 2030, grazie alla lavorazione di rifiuti organici come letame e scarti alimentari. Target: abbattere le emissioni di metano, gas serra micidiale. Secondo Thierry Breton, ex commissario per il mercato interno, “questa misura rappresenta una restrizione equivalente a un ostacolo al commercio, contraria al diritto Ue”.
Tre problemi
Uno: Breton è ex. Due: la Commissione Ue non c’è. Tre: l’Unione è paralizzata dal dilanio politico per la spartizione delle poltrone d’oro. Equilibri col bilancino del piccolo chimico, così da assegnare le seggiole giuste alle persone giuste. In questo marasma da Vecchio Continente, decrepito agli occhi di Cina, Usa e Russia, si insinua l’Olanda. Che con furbizia accelera per farsi gli affari propri. Avendo anche un certo peso per votare nell’Ue e per formare la Commissione. Ha da combattere il letame in eccesso prodotto dalle proprie vacche (sì dall’industria zootecnica nazionale): una delle attività principali del Paese. Lì dove abbondano latte e burro.
Contorsionismi da azzeccagarbugli
Siccome Bruxelles ha imposto limiti sull’uso del letame come fertilizzante per ridurre l’inquinamento da azoto, allora Amsterdam ha piazzato una furbata levantina: gestire le quote in eccesso a proprio modo, sostenendo gli agricoltori (e tutelando il consenso elettorale). Il governo dell’Aia ha un’altra arma micidiale, da azzeccagarbugli: non c’è un sistema di certificazione europeo per il biogas. Pertanto, è impossibile verificarne l’origine. Si arriverà a un compromesso, con una sorta di accordo stragiudiziale nella sempre più stantia dis-Unione europea.