Stellantis trema. Infatti il presidente Usa eletto, Donald Trump, torna a promettere l’imposizione di pesanti tariffe doganali sui beni importati negli Stati Uniti dal Messico: 25% di tasse. Ma anche da Canada, Cina. In teoria, The Donald ha come obiettivo contrastare il traffico di droga e l’immigrazione illegale. Ne risentirebbero le vetture che molti costruttori assemblano in Messico, per poi esportarle negli Usa. Fra questi, Stellantis. I dazi minacciati, se applicati, rischiano di far salire i prezzi dei generi alimentari, delle auto e di altri beni negli Stati Uniti.
Seconda legnata dopo il ko di Jeep
Sarebbe una mazzata per il Gruppo guidato dsa Tavares. Già alle prese con la grana Jeep: una volta il marchio era la gallina dalle uova d’oro negli States. Ora va male. Di qui, i profit warning. C’è tanta agitazione fra gli azionisti. Perdipiù, in Ue c’è tanta voglia di suicidio automotive con la fisima elettrica, e quindi la situazione a livello globale risulta intricata.
Questione Messico
Sentiamo il tycoon: “Come tutti sanno, migliaia di persone stanno attraversando Messico e Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima. Il 20 gennaio 2025, come uno dei miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per imporre a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti in arrivo negli Stati Uniti attraverso le loro ridicole frontiere aperte”. Di base, la tariffa universale del 10 per cento proposta da Trump su tutte le importazioni statunitensi possa turbare in modo significativo la crescita europea, intensificare le divergenze della politica monetaria e mettere a dura prova i settori chiave che dipendono dal commercio con gli Stati Uniti, come quello automobilistico e chimico.
Gruppo Stellantis a Toluca
L’azienda euroamericana, ad agosto 2024, ha inaugurato la linea di produzione per auto elettriche nella fabbrica di Toluca, in Messico. Dal 2011 ospita la produzione della Fiat 500. Il costruttore ha organizzato una cerimonia per l’avvio dell’assemblaggio della nuova Jeep Wagoneer S, macchina globale. Qui c’è stato un investimento da 1,6 miliardi di dollari. È la culla della piattaforma SLTA Large, la base su cui sorgeranno diversi modelli d’alta gamma del costruttore: fino a 800 km d’autonomia grazie a batterie con capacità massima di 118 kWh, ricaricabili in tempi rapidi per merito di un’architettura a 800 volt con un’altissima efficienza: 4,5 kWh al minuto. Queste le promesse. Con accelerazione da zero a 100 in due secondi.
Titolo ko
Nelle scorse ore, i titoli hanno subìto un duro colpo, dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti ha minacciato di imporre dazi a tappeto su Cina, Messico e Canada. Le azioni del Gruppo tedesco Volkswagen sono scese del 2,26 per cento a 80,40 euro, mentre quelle di Stellantis sono calate del 4,54 per cento a 12,24 euro. Anche le azioni della francese Valeo, produttrice di componenti per auto, sono scese del 2,54 per cento, mentre BMW è andato in flessione dell’1,36 per cento.