Se ne parla di rado, in quanto interessa a pochi conducenti. Eppure, per chi usa poco l’automobile è una questione davvero interessante. Al di là di quanto magari ci si immagina, la durata della benzina è limitata nel tempo. E da qui dobbiamo partire, perché in tanti non ne sono al corrente. Del resto, per la maggior parte delle persone è superfluo saperlo.
La scadenza decade a diverso tempo di distanza dal momento in cui viene effettuato il pieno. Che poi la parola scadenza sia impropria, siamo tutti d’accordo. Un altro aspetto su cui conveniamo sono gli effetti di una cattiva gestione della propria vettura.
Superata la durata della benzina indicata è meglio buttarla via, anche solo per una questione di sicurezza. I danni potenziali giustificano un atteggiamento prudente e guai a parlare di sprechi. In tal caso si tratta di una buona precauzione, da adottare per evitare di incorrere in problemi di entità più grave.
Quanto dura la benzina “ferma” in auto
L’avanzare del tempo, l’ossigeno o le temperature elevate – riferiscono gli esperti – sono delle possibili cause del processo di ossidazione degli idrocarburi e, dunque, anche quello della benzina. In circostanze del genere, i composti diventano, talvolta, insolubili e da lì arrivano i disagi.
Un composto insolubile intasa il filtro del carburante e, negli scenari peggiori, provocano il deterioramento della pompa o degli iniettori. Si spiega così l’importanza di non usare del combustibile vecchio, ormai giunto a perdere le caratteristiche proprietà. La prudenza non è mai troppa, alla luce degli eventuali effetti sulla parte interno.
Un po’ allo stesso modo delle nostre condizioni di salute, pure le quattro ruote soffrono di una cattiva “alimentazione”. Complicazioni all’iniettore, alla pompa o al serbatoio stesso implicano una spesa di manutenzione ben più costosa, rispetto al semplice ricambio del carburante. La durata della benzina normale si aggira tra un limite minimo di 3 mesi a uno massimo di 6, mentre i diesel hanno longevità fino a un anno.