Quelle 5 auto “classiche” da rally davvero indimenticabili

C’è un fascino irresistibile nel contemplare una vettura sfrecciare su una pista fangosa o ghiaiosa, o anche asfaltata, mentre il suo motore fa sentire gli alti regimi, sotto lo sguardo acclamante della folla. Anche quando la polvere torna al suo posto, le auto da rally conservano un carattere unico. Qui di seguito, una piccola selezione delle auto da rally classiche più affascinanti di tutti i tempi. Anche se, probabilmente, ci piacciono decine e decine di modelli.

Lancia Delta HF Integrale

auto "classiche" da rally

La Lancia è il costruttore di maggior successo nella storia del Campionato del Mondo Rally e la Delta è stata una delle vetture che ha contribuito in modo significativo a costruire questo straordinario patrimonio. Fu introdotta per la stagione di WRC del 1987, con Miki Biasion, Juha Kankkunen e Markku Alén che si alternarono alla guida. La Delta Integrale ottenne ben 46 vittorie entrando nelle leggende del rally.

Audi Quattro

auto "classiche" da rally

L’Audi quattro fa una dichiarazione senza sconti: la sua carrozzeria aerodinamica, le ampie prese d’aria e l’enorme spoiler posteriore. Furono prodotti solo 20 esemplari di questa vettura da rally del Gruppo B, con i modelli di prima generazione che sviluppavano circa 476 CV e le auto di seconda generazione che erano dotate di circa 600 CV, grazie a un turbocompressore e a interni ottimizzati.

Lancia Stratos

auto "classiche" da rally

La Lancia Stratos ha tratto ispirazione dalla Lamborghini Miura per molti aspetti stilistici, come ad esempio il suo doppio parabrezza e i montanti delle porte che ricordano le corna di un toro. La Stratos era una potente vettura da rally alimentata da un motore Ferrari. Lancia vinse il titolo costruttori del WRC per tre anni consecutivi e dominò il Tour de France Automobile con cinque vittorie. In totale, la Lancia Stratos conquistò 80 rally internazionali tra la metà e la fine degli anni ’70.

Toyota Celica GT-Four ST185

auto "classiche" da rally

La Toyota riuscì a ottimizzare il motore 3S GTE della GT-Four ST185 per sviluppare 295 CV, sfruttando al massimo il limite di potenza di 300 CV del Gruppo A. Il debutto di questo modello nelle competizioni avvenne al Rally di Monte-Carlo del 1992, la gara inaugurale del Campionato del mondo di rally. Non fu un successo immediato, ma ottenne sette vittorie nel WRC. Fu davvero affascinante come una coupé a due porte con fari retrattili si potesse far notare in una competizione simile.

Peugeot 205 T16 (in copertina)

Nel caso della T16, la Peugeot ha deciso di ignorare lo schema tradizionale e ha posizionato il motore al centro dell’auto per migliorare la distribuzione del peso. Il telaio appositamente adattato, inoltre, l’ha resa una concorrente agguerritissima. Il suo design posteriore ed anteriore ampio, insieme alle minigonne laterali più sottili, ne esaltavano le performance. Alla fine della stagione del WRC del 1984, la Peugeot si rivelò quasi imbattibile. Arrivò terza nel campionato costruttori costringendo l’Audi a rivedere la sua Sport quattro.

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