Quelle meravigliose “Targa top” che non possiamo dimenticare

L’arrivo della nuova Porsche 911 “Targa” del 2021 ha riportato alla memoria tutte quelle auto memorabili dal tettuccio targa. La casa tedesca detiene i diritti sul nome “targa”, ma questo tipo di veicoli sono passati alla storia con questa denominazione. 

Molte auto hanno usato o usano il tettuccio targa, con il telaio ancorato al lunotto, fisso, e un pannello del tetto rimovibile sopra l’abitacolo. Di seguito abbiamo elencato tutte quelle auto che probabilmente di sei dimenticato o che forse non conoscevi affatto.

La prima generazione di Honda (Acura negli States) NSX è stata un’auto eccezionale. Si trattava di una supercar economica arrivata dal produttore che aveva meno probabilità di produrre materiale originale. Trent’anni dopo la sua introduzione, la NSX originale è ancora una favola da guidare. Nel 1995 arrivò la NSX-T con il “top” in alluminio removibile. Sappiamo tutti cosa volesse suggerire la “T”, ma la parola intera non era utilizzabile.

Parlando di Bentley, il marchio ha prodotto solo un’auto targa-top. Si tratta della Continental SC (Sedanca Coupe), basata sulla Continental T. La SC montava due pannelli di vetro sopra il guidatore e il passeggero che potevano essere rimossi. Esistono però solo 73 Continental SC, tutte prodotte tra il 1998 e il 2000.

Consideramo tutte le Corvette unicamente come coupé o decappottabili, ma il tettuccio targa è stato un punto fermo della Corvette per tre decenni della sua storia. Le prime “targa” si videro già alla Corvette C3, ma dato che le carrozzerie si flettevano, Chevrolet optò per una barra centrale, inventando il T-top. Con la C4 si è passati a un vero e proprio tettuccio targa. Anche l’odierna Corvette C8 è disponbiile in questa versione.

Pochi aprezzarono della mitica Dodge Viper il fatto che avesse il tettuccio targa. Per la precisione, la storica Viper aveva una capote in tela e finestrini con zip. Già nel 1996, era disponibile solo con carrozzeria coupé e decappottabile, tutto a discapito del modello targa.

Dalla serie “Dino” della Ferrari, arrivò la 206 GT del 1967, una bellissima coupé scolpita da Scaglietti. La sua erede, proprio perché la precedente sembrava quasi chiederlo, la 246 GTS arrivò con un tetto targa. Capote in fibra di vetro removibile, perfetta per ascoltare il suono del V-6 da 2,4 litri. Si tratta forse della più bella targa.

Come dimenticare la Fiat X1/9: motore centrale italiano a prezzi accessibili, una Lamborghini senza nessuna Lamborghini sotto la carrozzeria. Il tettuccio targa la differenziavano dalle roadster britanniche “vecchia scuola” ma era abbastanza divertente da guidare. Purtroppo era inaffidabile e soggetta a rapida ruggine.

X1/9, storia di successo cominciata in Fiat e terminata in Bertone

La Porsche 914 (in copertina) era l’alternativa con tutto ciò che serviva al posto giusto alla già citata Fiat X1/9. Differenze? Era costruita con robuste parti meccaniche Volkswagen e, soprattutto, funzionava. Non era esattamente “sexy” da guardare, ma l’abitacolo era spazioso e guidarla con i capelli al vento era una bellissima esperienza. Ha richiesto molti più anni del dovuto per diventare un desiderabile “classico” da collezione.

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