Sul futuro di Renault, c’è molto da raccontare, soprattutto con la nascita di Ampere, la divisione creata appositamente per l’elettrico. Una mossa coraggiosa, come sottolineato dal CEO di Stellantis in un’intervista a Bloomberg, dove rimarca, però, anche i rischi insiti in un’operazione del genere. Le parole del top manager hanno aperto un acceso dibattito, con interrogativi sulla vulnerabilità della Losanga e sulle possibili strategie per sopravvivere nel panorama automobilistico in evoluzione.
Renault e i dubbi sul piano per l’elettrico
Tavares apprezza l’audacia di Renault nel riorganizzarsi con la creazione di Ampere e lo scorporo dalle attività tradizionali. Riconosce il coraggio di osare, di provare ad apportare un valore aggiunto nel settore dei motori, che spesso tende a omologarsi. Così facendo, la potenza transalpina denota una capacità di ragionare fuori dagli schemi. D’altro canto, l’amministratore delegato di Stellantis nutre dei dubbi sull’efficacia del piano messo in atto. Nello specifico, la separazione di attività redditizie (endotermiche) da quelle che, almeno per il momento, non lo sono (elettriche) rischia di ostacolare la capacità dell’azienda di finanziare la sua elettrificazione.
La mancanza di economie di scala di Renault la rende vulnerabile ai principali competitor, che ne possono beneficiare, insieme alla maggiore forza contrattuale. I dubbi suscitati fanno sì che sia un potenziale bersaglio appetibile per un’acquisizione da parte di una rivale. Forse Renault deciderà di rilanciarsi autonomamente, in modo da rafforzarsi nei mercati emergenti e investire massicciamente nelle BEV. Le dichiarazioni di Tavares rafforzano l’idea che un consolidamento del comparto sia inevitabile, con Renault tra i probabili protagonisti.
L’ipotesi di una fusione tra Stellantis e la controparte è stata nuovamente alimentata dalle parole del top manager del gruppo italo-franco-americano, che ha, tuttavia, pubblicamente negato un interesse specifico. Sulle prospettive del colosso guidato da Luca de Meo avrà rilevanza l’atteggiamento adottato dal Governo d’oltralpe. Interverrà al fine di proteggerla o favorirà un’aggregazione con un altro operatore del campo?