Presto o tardi vedremo una Rimac Nevera per la pista? Se lo chiedono un po’ tutti, a maggior ragione dopo il record centrato al Nurburgring negli scorsi giorni. Un exploit considerato impossibile dagli scettici e, invece, tradotto in realtà, a suggello di un lavoro sublime. Intercettato dai microfoni di Motor1, il chief technology officer del brand, Emilio Scervo, vuota il sacco circa i piani nutriti in ottica futura. Premesso che non hanno assunto nessuna scelta definitiva, l’idea di realizzare un esemplare originariamente concepito per la pista stuzzica e pure parecchio. Del resto, anche se suonerà strano, i margini di miglioramenti ci sono.
Rimac Nevera, nata per correre veloce: arriva una versione pensata ad hoc per la pista?
Nella fattispecie, l’alto funzionario crede sia possibile ridurre in misura considerevole il peso, attraverso un maggiore impiego della fibra di carbonio. Un must assoluto, capace di mettere d’accordo qualsiasi azienda viri sulle elevate prestazioni. Su questo aspetto si concentrerebbero le energie profuse dai tecnici. Che si darebbero da fare pure allo scopo di conferire una maggiore rigidità, in maniera da ottimizzare il feeling al volante. Una terza area sulla quale ci sarebbe l’opportunità di mettere mano è la batteria: quella attuale, da 120 kWh, è grande, almeno se contestualizzata nel genere delle sportive, tale da garantire una percorrenza di ben 550 km.
Con la riduzione delle dimensioni, l’autonomia scenderebbe di valore, a fronte, tuttavia, di un netto progresso sul fronte della velocità. A oggi, la Rimac Nevera è in grado di sviluppare una potenza di 1.914 CV e 2.360 Nm di coppia motrice massima, sprigionati dalle quattro unità elettriche, ciascuna per ruota indipendente. Da 0 a 100 km/h passa in 1,85 secondi, mentre il picco di velocità ammonta a 412 km/h. Realizzata in 150 esemplari, la serie è andata sold-out, a dispetto del prezzo monstre di 2 milioni di euro. Una variante corsaiola non sarebbe più accessibile, anzi: chissà fin dove si spingerebbe!