Rolls-Royce 200EX: la mamma della Ghost

La Rolls-Royce 200EX fu presentata in anteprima al Salone di Ginevra, nel marzo del 2009. Questa concept-car prefigurava il nuovo modello di accesso alla gamma: la Ghost, il cui debutto in società avvenne qualche mese dopo, a Francoforte. L’obiettivo? Offrire in listino un’auto che si posizionasse sotto la Phantom.

Prima del lancio della “piccola” di famiglia, giunse in passerella questo prototipo. Non era la prima volta che la casa dello “Spirito d’Estasi” sondava il futuro con opere sperimentali, che spesso hanno recitato un ruolo significativo nella sua storia, specie in quella più recente.

A differenza delle classiche concept car, gli esemplari esplorativi del marchio inglese sono stati sempre pienamente funzionanti e hanno preferito il legno, il cuoio e il metallo all’argilla e alla schiuma. Nel 2009, Helmut Riedl, direttore dell’ingegneria Rolls-Royce, spiegava così l’approccio: “La moderna tecnica automobilistica è un punto di equilibrio fra creatività, innovazione e applicazione. La 200EX è l’occasione per valutare nuove idee”.

Le linee anticipavano quelle del modello, agile e dinamico, commercializzato a partire dal 2010. Anche in questo caso emergeva l’ineguagliabile mix fra design, qualità, lusso e raffinatezza tipico del brand. Le forme erano accattivanti, come sottolineava il responsabile dello stile Ian Cameron, che evidenziava i pregi in questo modo: “La Rolls-Royce 200EX è un’auto seducente, accogliente e accessibile, che cattura ad ogni incontro”.

Il suo look era meno formale rispetto a quelle espresso dai modelli precedenti e ne ampliava il ventaglio d’uso. L’incedere dei volumi era filante e proporzionato, con un padiglione discendente ed arcuato, ispirato da un frontale meno “ampolloso” del solito. Anche gli interni erano degni della sua nobiltà, con scelte stilistiche e compositive di altissima gamma. Aristocratici, come sempre, i materiali usati per l’allestimento.

Da lei discese, come dicevamo, la Ghost, di cui era una fedele anticipazione. L’auto destinata al mercato, il cui vernissage avvenne al Salone di Francoforte del 2009, fu dotata di un motore V12 da 6.6 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 570 cavalli a 5250 giri al minuto ed una coppia di 780 Nm a 1500 giri al minuto. Un’energia sufficiente a regalarle uno scatto da 0 a 100 km/h in 4.9 secondi. La punta velocistica era limitata a 250 km/h.

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