Russia, Putin espropria il più grande rivenditore di automobili: il proprietario accusa il governo

La Russia di Vladimir Putin prende il controllo del più grande rivenditore di automobili nazionale: operazione temporanea o c’è di più?
Russia bandiera

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, assume il controllo della più grande rete di concessionarie del Paese, Rolf. Fondata dall’imprenditore Sergei Petrov, la compagnia è di proprietà di una società con sede a Cipro e gestisce 59 showroom, rappresentando più di 30 marchi automobilistici.

Russia: Putin assume le redini di Rolf

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Questa è soltanto l’ultima acquisizione da parte del Cremlino, che in passato aveva già messo nel mirino Rolf: quasi cinque anni fa, aveva contestato l’acquisto di azioni a un prezzo gonfiato e il trasferimento di asset al di fuori della Russia. Accuse smentite con fermezza da Petrov, nei confronti del quale è stata emessa un’ordinanza di cattura, mentre un dirigente di alto livello della rete di rivenditori è stato condannato a otto anni e mezzo di carcere per la sua presunta partecipazione all’accordo. Petrov, attualmente residente in Austria, era finito nel mirino di Putin nel 2014, quando fu uno dei pochi imprenditori a firmare una lettera di condanna contro di lui, dell’annessione della Crimea.

L’intervento statale a capo di Rolf è stato giustificato per ragioni di “convenienza economica”. Anche se le autorità politiche parlano di una mossa temporanea, il fondatore è convinto che sarà permanente. Non era mai accaduto che un’azienda russa così prestigiosa fosse soggetta a interventi statali. In passato, infatti, le azioni del governo avevano interessato imprese di proprietà straniera, molte delle quali coinvolte in un embargo guidato dagli Stati Uniti in risposta all’invasione dell’Ucraina.

Vladimir Putin

Un portavoce del Cremlino ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che l’operazione è di natura economica, conforme alla legislazione locale e dettata dalla situazione attuale. Ha inoltre concluso che il cambio di gestione non avrà ripercussioni su Rolf. Petrov, invece, la pensa diversamente: ritiene che l’operazione colpirà duramente la Russia come destinazione sicura per gli investitori. Afferma che se politiche di questo tipo dovessero continuare, le realtà asiatiche difficilmente correranno simili rischi. I banchieri avevano avvertito Petrov in proposito.

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