Nei piani di Stellantis non c’è solo posto per l’Italia. E già questo lo avevamo capito. Ma è curioso notare come, mentre lo scorso agosto veniva inaugurato il primo Battery Technology Center, il gruppo finalizzava un grosso accordo in Algeria. Il conglomerato italo-franco-americano, formato nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Peugeot Groupe (PSA), amplia il raggio d’azione pure nel continente nero, a Tafraoui-Orano, in Algeria. Entro il 2026 verrà completato lo stabilimento, dove nascerà la nuova Fiat 500. Un modello di importanza cruciale nei piani strategici del marchio, anche per il successo riscosso dalla variante elettrica. Ma non sarà l’unica vettura a vedere qui la luce.
Stellantis: la Fiat 500 sarà costruita in Algeria
Difatti, ben quattro modelli del Lingotto sorgeranno nell’impianto e ciò darà un grosso slancio all’economia locale. Stando alle previsioni di Stellantios stessa, ciò porterà alla creazione di quasi 2 mila nuove occupazioni, conseguire un tasso di localizzazione di oltre il 30 per cento e la capacità produttiva sarà di circa 90 mila vetture all’anno. In attesa di completare i lavori, entro la fine del 2023 la rete di vendita e post-vendita coprirà 28 Wilaya sempre in Algeria, così da soddisfare al meglio le esigenze dei clienti locali.
Alla cerimonia hanno presenziato pure le autorità locali, con Ali Aoun, ministro dell’Industria e della Produzione Farmaceutica, e Tayeb Zitouni, ministro del Commercio e delle Esportazioni. L’evento risale a marzo 2023, quando il governo di Algeri si disse entusiasta dell’intesa. E Stellantis pronta a definire l’Algeria uno dei fattori chiave del piano strategico Dare Forward 2030 per l’Africa e il Medio Oriente.
Ricordiamo che il programma Dare Forward 2030 prevede di commercializzare entro la fine del decennio auto solo elettriche in Europa e la metà negli Stati Uniti. Nel piano di espansione dell’area d’influenza di Stellantis si inserisce pure la grossa operazione. Che conferma in maniera piuttosto schiacciante le mire internazionali, con buona pace di chi sperava in un ruolo di maggiore importanza per la nostra penisola.