Fin dall’introduzione col decreto Salva Italia, opera dell’allora Governo Monti, il superbollo auto non ha mai convinto nessuno. In teoria, avrebbe potuto aiutare le casse dello Stato, con la costante necessità di reperire nuovi fondi. A conti fatti, non è stata una buona intuizione, sicché gli introiti garantiti si sono rivelate nettamente inferiori rispetto a quanto preventivato. Anzi, con le spese di riscossione, è diventata una mossa deleteria per l’Italia.
Già durante le campagne di voto, Giorgia Meloni aveva espresso l’intenzione di eliminare le micro-tasse e adesso è giunto il momento di trasformare i buoni propositi in realtà. Negli scorsi giorni i parlamentari hanno espresso la volontà di andare fino in fondo: attualmente tengono banco i negoziati e la speranza è di dare la fumata bianca il più presto possibile.
Superbollo auto prossimo all’abolizione
Di sicuro, l’Automobile Club d’Italia stapperà le bottiglie di champagne. Il presidente, Angelo Sticchi Damiani, dà il suo personale benestare. Riprendendo le dichiarazioni del viceministro Maurizio Leo, esprime soddisfazione per la svolta in procinto di arrivare. A nome degli automobilisti italiani, ringrazia l’esecutivo, dimostratosi sensibile al tema.
Nella stanza dei bottoni – ha aggiunto – hanno compreso l’anomalia dell’addizione erariale, che ritiene soltanto causa di distorsione e di depressione del comparto delle quattro ruote nel panorama nazionale. Un problema anche perché vengono colpiti Costruttori rinomati in tutto il mondo. Attraverso la manovra verrà ridata la possibilità di produrre e acquistare macchine di alto blasone, in assenza di limitazioni.
Dello stesso avviso si è dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, pronto a definire odiosa la tassa. L’eliminazione darà dei benefici all’automotive e ossigeno all’industria, in un’area che, direttamente o indirettamente, va a coinvolgere milioni di famiglie.
Raggiunta l’intesa con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, pensano a completare l’iter nec essario affinché la cancellazione abbia luogo. Nel frattempo, il leader della Lega ha ricordato che la battaglia per strappare la deroga sui biocarburanti per il 2035 non la considerano ancora persa.