Tecnologia sulle auto moderne, un grande aiuto ma rinunciando alla nostra privacy

Le case automobilistiche devono lavorare sodo per rassicurare i clienti sui dati raccolti dalla tecnologia a bordo dei veicoli moderni.
tecnologia in auto e privacy

Tra l’entusiasmo palpabile del Consumer Electronics Show (CES) 2025, c’è una riflessione doverosa da affrontare. L’evento americano celebra da sempre le ultime innovazioni in fatto di tecnologia, esaltandone le potenzialità, ma serve porsi una domanda non facile: quanto gli automobilisti saranno davvero pronti ad accogliere uno sviluppo simile? C’è in gioco la privacy di milioni e milioni di persone.

Con il costante progresso delle tecnologie a bordo, le auto stanno diventando sempre più “affamate” di informazioni. Honda stessa, intervistata sull’argomento, ha ammesso che ci sarà una netta separazione tra coloro che accettano di condividere la propria vita con il veicolo e chi, invece, teme per la propria privacy.

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L’idea di fondo è che, senza permettere all’auto di “conoscerti”, non si potranno sfruttare appieno le sue capacità. Presto, infatti, vedremo auto capaci di interagire proattivamente, suggerendo percorsi basati sulla cronologia di guida, selezionando musica o impostazioni di comfort in base all’umore dell’utente e riconoscendo le voci dei passeggeri per personalizzare l’esperienza di viaggio.

La tecnologia sta avanzando rapidamente, ma non c’è da farsi ingannare da avatar carini o voci amichevoli che alcuni produttori, in particolare cinesi, usano per umanizzare il sistema. Alla fine della giornata, stiamo dialogando con un complesso insieme di algoritmi, non con un amico.

Quando l’auto inizia a individuare le tue abitudini, avvisarti di ingorghi in base alle tue destinazioni ricorrenti, o addirittura a selezionare playlist per alleviare una presunta delusione amorosa, stiamo parlando di un’enorme mole di dati personali che viene continuamente raccolta dalla nuova tecnologia a bordo.

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Il confronto con la tecnologia presente negli smartphone è inevitabile. Abbiamo già scambiato privacy e dati per la comodità che questi dispositivi ci offrono. Le case automobilistiche devono lavorare sodo per rassicurare i clienti sul fatto che i dati raccolti resteranno privati e non saranno sfruttati a scopo di lucro. Sapere dove vanno i nostri dati e come sono utilizzati potrebbe diventare uno degli interrogativi più importanti per i futuri proprietari di auto. La sfida per l’industria è e sarà anche quella di conquistare la fiducia degli automobilisti sul fronte della privacy.

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