Tesla, la batteria da 4.680 celle continua a dare problemi: slitta la Cybertruck?

Tesla Cybertruck foto spia

Nel 2020 Tesla annunciava l’ambizioso obiettivo di sviluppare una tipologia tutta nuova di batterie per la sua produzione di auto elettriche. Anziché le classiche 2.170 celle, la Casa automobilistica californiana (ma avente ora il quartier generale in Texas) andava avanti a ripetere di voler raggiungere il traguardo delle 4.680 celle.

Un proposito molto difficile da concretizzare, che, però, era ed è in linea con la mentalità del suo “capoccia”, Elon Musk. Il tycoon sudafricano ha sempre coltivato elevate ambizioni, in qualunque ramo d’affari si sia trovato a operare. In parecchi casi ha avuto l’ultima parola, raggiungendo gli scopi prefissati, ma stavolta permangono dubbi, alla luce degli ultimi aggiornamenti.

Tesla: la batteria innovativa non ha ancora raggiunto gli standard desiderati

Tesla Cybertruck

Oltre alle dimensioni, le celle avrebbero dovuto sfruttare una chimica migliorata, con un anodo di silicone e in assenza di cobalto. Inoltre, a supportare l’idea c’era un discorso puramente economico, sicché, grazie a una sofisticata e innovativa tecnologia di fabbricazione con elettrodi a batteria secca (DBE), i costi produttivi stimati erano inferiori rispetto alla solita metodologia.

Delle promesse non ancora mantenute, come dimostra in rete l’utente @TroyTeslike, secondo il quale dai test condotti dall’EPA sulla gamma Model Y AWD è emersa una densità minore del 13 per cento in confronto alle 2.170 impiegate nella Model Y Long Range AWD.

Tesla Cybertruck
Tesla Cybertruck

Ciò non giova all’immagine complessiva della Cybertruck, sicché l’avveniristico pick-up punta proprio sul sistema in questione. Tali sono i disagi da poter condurre Tesla a rinviare per l’ennesima volta le consegne ai clienti. Di questo andazzo pare improbabile che la vettura raggiunga le 400 miglia (645 km) di autonomia anzitempo garantite dai portavoce ufficiali.

Inoltre, non si sono nemmeno ravvisati dei passi in avanti inerenti alle spese derivanti dalla formula sviluppata. Una serie di cattive notizie, che non farà di certo piacere a tutti coloro che hanno voluto concedere fiducia, ordinando il modello spinti dall’elevata considerazione nei confronti del marchio.

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