Toyota ha evidentemente cambiato strategia nell’ambito dei veicoli elettrici (EV). Mentre in passato sembrava piuttosto riluttante a puntare completamente sulle EV, ora annuncia grandi obiettivi e mette in atto importanti operazioni. Nonostante siano state immatricolate solo 24.000 unità a batteria nel 2022, la Casa delle Tre Ellissi punta in alto: 150.000 vetture a batteria vendute nel 2023 e 600.000 nel 2025. Nel frattempo, stringe sinergie di rilievo con operatori di fama consolidata, mossi dagli stessi propositi di leadership del colosso nipponico.
Toyota stringe un’intesa con LG Energy Solution per la fornitura di batterie agli ioni di litio a partire dal 2025: avrà delle linee dedicate
L’azienda ha annunciato di aver stipulato un accordo con LG Energy Solution, il quale le permetterà di coprire l’approvvigionamento dei moduli a ioni di litio, che utilizzerà nella produzione degli EV negli USA, compreso un SUV a tre file, entro la fine del decennio.
Il nome di LG Energy Solution è tutto fuorché sconosciuto nell’industria automobilistica. Prima di Toyota, molte altre aziende di alto livello si sono affidate a essa, tra cui General Motors, Hyundai e Honda, tutte hanno deciso di fare affidamento sulle rinomate competenze di questo produttore di batterie. In base all’accordo siglato, LG Energy Solution fornirà 20 gigawattora di moduli ad alta capacità di batteria NCMA (nichel, cobalto, manganese, alluminio) ogni anno, a partire dal 2025.
A differenza delle consuete joint venture siglate, in tal caso LG Energy Solution si limita a ricoprire il ruolo di fornitore, destinando linee di produzione dedicate a Toyota nello stabilimento del Michigan, per un investimento di 3 miliardi di dollari. Successivamente, spediranno i moduli al Toyota Motor Manufacturing nel Kentucky, dove li assembleranno in pacchi batteria e integreranno nei veicoli della gamma. Si tratta di una politica che normalmente LG Energy Solution non adotta, essendo solita creare joint venture nei casi precedenti. Tuttavia, le solide ragioni economiche presentate da Toyota hanno spinto l’azienda a concedere questa eccezione.