Anche la Volvo P1800 Cyan ha fatto tappa nel ricco garage di Jay Leno, meta costante di pellegrinaggio per vetture speciali. Il noto personaggio televisivo statunitense possiede oltre 180 auto, molte delle quali da sogno. La visita più recente è stata quella di Hans Bääth, amministratore delegato di Cyan Racing, che vi portato il suo restomod della Volvo P1800.
Si tratta di un restauro modernizzante del modello, allineato a una moda che oggi si fa spazio in certi segmenti di mercato. Jay Leno ha avuto anche modo di provare l’opera. Il video, pubblicato sul suo canale, restituisce delle belle immagini e le emozioni sonore dell’unità propulsiva.
La Volvo P1800 Cyan fu svelata per la prima volta nel 2020. Questo restomod nasce dall’elaborazione di un esemplare del 1964, quindi prima serie della casa svedese. Parte della struttura in acciaio originale è stata conservata, ma con rinforzi, per sopperire alla mancanza di rigidità del modello. Gli elementi integrativi sono stati plasmati con materiali non disponibili negli anni ’60. Stessa cosa è successa per la carrozzeria, ora completamente in fibra di carbonio. Chiari i benefici sul peso letto alla bilancia.
Grandi cambiamenti sotto il vestito
Il look è abbastanza fedele a quello dell’auto storica, ma le carreggiate sono state allargate e gli sbalzi sono stati ridotti. Per il resto, quasi tutto è cambiato rispetto al mezzo di partenza. Il motore è completamente diverso. Qui, a pulsare sotto il cofano, c’è un 2.0 litri sovralimentato da 420 cavalli, che ringhia come un cuore da corsa. La cosa non stupisce, visto che deriva da un’unità propulsiva da gara del World Touring Car Championship (WTCC).
Il cambio manuale a 5 marce regala delle sensazioni tattili. Qui, infatti, sono state cercate le emozioni più che i tempi sul giro. L’obiettivo era quello di costruire un’auto divertente. Sembra che il traguardo sia stato raggiunto. Cyan Racing è ora pronta alla produzione del modello. Gli ordini sono aperti, ma ci vogliono almeno 700 mila dollari.
Volvo P1800: una coupé di carattere
Ricordiamo che questa vettura fu prodotta dal 1961 al 1973, in quasi 50 mila esemplari. La coupé svedese deve il suo stile all’estro creativo di Pelle Petterson e Pietro Frua. Fra gli elementi distintivi, le pinne posteriori, che contribuivano al carattere espressivo. La spinta era affidata a un 4 cilindri da 1778 centimetri cubi di cilindrata, disposto in posizione anteriore e alimentato da 2 carburatori SU.
Al servizio del comando del gas c’erano 96 cavalli, scaricati sulle ruote posteriori, per un grande divertimento di guida, a condizione di saperci fare. Nel 1966, la scuderia crebbe a 103 cavalli. L’azione frenante si affidava alle doti di quattro dischi, che svolgevano dignitosamente il loro compito.
Nel 1969 giunse un restyling, appena accennato. Più marcate le modifiche al motore, cresciuto a 1.986 centimetri cubi di cilindrata e 118 cavalli di potenza massima. Poi fu il turno della shooting-brake, presentata nel 1971. La sigla del modello divenne 1800 ES. Fu la più vigorosa della serie, coi suoi 126 cavalli. Qui, però, ci occupiamo del restomod della prima serie.