5 auto russe entrate nella storia

Niva Lada

Il deciso disinvestimento delle Case estere, dopo l’invasione dell’Ucraina disposta dal Presidente Vladimir Putin, potrebbe portare alla rinascita dei marchi storici russi. L’impossibilità (o comunque le difficoltà) ad acquistare i modelli dei Costruttori stranieri comporterà forse un rilancio dell’industria nazionale nell’ambito dei motori. Sebbene diverse non siano arrivate nella nostra penisola, anche le auto russe hanno scritto la storia. Dalle differenti carrozzerie e prestazioni, hanno in comune il responso favorevole riscosso nei confini nazionali. Di seguito, andremo a conoscerne cinque, sottolineandovi i tratti caratteristici.

Cinque auto russe che hanno fatto epoca

In Italia, soprattutto alle nuove generazione, il nome Lada dirà poco o nulla. Eppure, la prevalenza degli esemplari trattati in questo approfondimento sono stati lanciati dal brand.

Niva Lada

La prima di cui vorremmo portarvi all’attenzione è la Niva. Costruita a partire dal 1977, era un suv ante litteram. Si contraddistingueva principalmente per la capacità di affrontare i vari tipi di terreno, compresi quelli più impervi. Dal punto di vista estetico e dei comfort non era granché evoluta, proprio perché badava alla sostanza e il rapporto qualità-prezzo era uno dei migliori dell’epoca.

Riva Lada

Pochi fronzoli e tanta sostanza lo era pure la Lada Riva, approdata nel 1975 e uscita dalle catene di montaggio fino al 2012. L’aspetto richiamava la Fiat 124, mentre le motorizzazioni erano comprese tra 1,3 e 1,7 litri.

Zhiguli Lada

Andavano da 1,2 a 1,7 litri i propulsori della Lada Zhiguli, proposta a partire dal 1969 e ritirata nel 2012. Le affinità con la Fiat 124 erano ancora più forti, sicché ne condivideva sia il telaio sia il motore. Era declinata in tre carrozzerie: station wagon, coupé e berlina.

Una UAZ-469

Rispetto alla Niva, la UAZ-469 aveva lo stesso spirito off-road, ma se ne serviva l’esercito. Introdotta nel 1973 è andata in pensione nel 2011, ormai diventata una pallida copia della versione originale.

Supercar Marussia B1

A differenza delle auto russe fin qui raccontate, la Marussia B1 era indicata per una tipologia di pubblico con elevate pretese e disponibilità economiche. Accattivante sotto il profilo del design, montava un 6 cilindri Cosworth da 3,5 o 2,8 litri sovralimentato, per una potenza di 420 cavalli. Tenuta a battesimo nel 2006, venne sostituita già tre anni dopo dalla Marussia B2.

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