Alfa Romeo 8C 2900 B Speciale Tipo Le Mans: un pezzo di storia automobilistica

Le auto del passato hanno un profumo speciale, che diventa inebriante per certe Alfa Romeo degli anni trenta.
Alfa Romeo 8C 2900 B Speciale Tipo Le Mans
Foto Alfa Romeo

La mitica Alfa Romeo 8C 2900 B Speciale Tipo Le Mans del 1938 è una straordinaria testimonianza dello splendore creativo della casa milanese, negli anni romantici dell’automobilismo. Si tratta di un modello davvero prezioso, simbolo dell’heritage del “biscione”.

Questa vettura, dalla linea sinuosa ed aerodinamica, colpisce sin dal primo sguardo. Il merito del suo stile è dell’atelier milanese Touring Superleggera, che ha concepito e plasmato una carrozzeria unica e dal fascino immarcescibile. Nella lunga sigla dell’auto c’è un chiaro riferimento alla 24 Ore di Le Mans: non un vezzo o un capriccio, ma un modo per sottolineare la sua destinazione sportiva, confermata dalla partecipazione alla famosa gara francese nel 1938.

Vero simbolo della sua epoca, questa creatura del marchio lombardo miscela con gusto le sue curve, generando una tela grafica molto piacevole, dove gli aspetti funzionali si coniugano felicemente a quelli estetici, per un mix che entra direttamente nel cuore. Sotto il lungo cofano anteriore dell’Alfa Romeo 8C 2900 B Speciale Tipo Le Mans pulsa un motore ad 8 cilindri in linea da 2.9 litri, in grado di sviluppare una potenza massima di 220 cavalli. Facile intuire il tenore prestazionale, solo in parte illustrato dalla punta velocistica di 240 km/h.

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Pensata per le corse, questa vettura stava per fare il colpaccio. Nella sfida della Sarthe del 1938, già menzionata in precedenza, la magnifica sportiva lombarda, portata in gara da Clemente Biondetti, sfiorò la vittoria. Dopo aver raggiunto una media record sul giro, rientrò ai box per delle riparazioni. Poi riprese la corsa, rimanendo in prima posizione, fino a quando un guasto la costrinse al ritiro.

Oggi è una testimonianza di un passato luminoso. Fa parte della collezione storica della casa del “biscione”, al Museo di Arese, di cui è uno dei gioielli più preziosi. Ammirarla è qualcosa di speciale; un’esperienza sensoriale che proietta in un passato denso di magia. Con lei si risvegliano emozioni che la stragrande maggioranza delle auto moderne non sanno neanche lontamente stimolare.

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