Allarme rosso lanciato dall’Alleanza Regioni europee automotive: occhio agli effetti occupazionali delle attuali normative per la transizione ecologica. Serve una rapida revisione degli attuali regolamenti. Bisogna agire in fretta per affrontare i segnali contingenti di grande difficoltà per il settore e sul fronte sociale. Primo: occorre una tabella di marcia chiara e stabile. Urgono certezze da dare all’industria automobilistica e al relativo indotto.
In linea con l’Italia
Come richiede anche il governo italiano, serve mettere mano alla clausola di revisione del bando delle endotermiche: le Regioni chiedono l’istituzione di un gruppo di lavoro in vista della relazione sui progressi compiuti. In quanto alla nuova Commissione europea, opportuno adottare un approccio più graduale, valutando una revisione anticipata già nel 2025 per concedere alle Case il tempo sufficiente per adeguarsi alla transizione.
Infatti, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha portato avanti queste istanze al Consiglio Competitività a Bruxelles. Qui, è stato discusso il non paper sul settore dell’automotive europeo promosso da Italia e Repubblica Ceca, firmato anche da Austria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Malta e Romania.
Il non paper si pone l’obiettivo di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. Termine e target che non vengono messi in discussione, ma che si ritengono sostenibili e realisticamente raggiungibili solo attraverso una revisione tempestiva del regolamento. I Paesi chiedono inoltre di anticipare anche la revisione degli standard di emissione dei veicoli pesanti, attualmente fissata al 2027.
Ciclo vita
L’Alleanza Regioni europee automotiveri afferma la necessità di utilizzare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) per soppesare le tecnologie utili per gli obiettivi climatici. Dalla culla alla tomba, quanto inquina un’auto? In particolare, le elettriche non vanno valutate solo per le emissioni alla scarico. Si domandano infine incentivi alla rottamazione e ulteriori investimenti per la diffusione dei punti di ricarica, nonché la promozione della loro interoperabilità.