Lo scatto da fermo è diventato un test molto in voga per certe auto elettriche, trasformato impropriamente in uno strumento di valutazione sintetica ed esaustiva del valore prestazionale di un modello. Oggi ci occupiamo dell’EV più veloce del mondo, in accelerazione, il cui nome è sconosciuto al grande pubblico: AMZ Racing Mythen.
Non si tratta di una vettura convenzionale, con cui, per intenderci, si possano vivere spazi di quotidianità, anche nelle espressioni più banali, come per esempio, andare a prendere un caffé in centro, pur in presenza di un’indole molto sportiva. Questo è infatti un mezzo specialistico, sviluppato dal Politecnico di Zurigo e orientato alle performance estreme in linea retta. Le cifre sono stratosferiche: per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo bastano soltanto 0.956 secondi. Roba da relativizzare il tempo. Immagino le sollecitazioni indotte su chi sta al volante.
Qui una tuta anti-G, da pilota di jet militare, sarebbe opportuna. Non so quanti potrebbero sopportare un’esperienza così intensa: i flussi dinamici scorrono troppo velocemente per le capacità di reazione umana. Forse non è questa la dimensione più vera del piacere, a meno che non si ami l’effetto giostra.
Di questo veicolo oggi vogliamo approfondire gli aspetti emotivi, giovandoci delle considerazioni fatte dai colleghi di carscoops, che hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino lo strano mezzo. La cosa interessante è il fatto che il tester è una persona normale, senza una specifica preparazione atletica o sportiva. Giusto per vedere che effetto fa su un comune mortale.
Al posto guida, infatti, si è seduto Tom Scott, molto seguito nel suo canale YouTube. A lui il compito di trasmettere le sensazioni vissute a bordo. L’AMZ Racing Mythen, sotto la sua gestione, è riuscito a coprire l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 1.4 secondi, complice anche il suo peso, non proprio piuma. Il risultato è comunque straordinariamente veloce. Più veloce di quello ottenuto da qualsiasi altro veicolo stradale e della maggior parte delle auto da corsa, come ribadiscono i colleghi di carscoops.
Solo i piloti dei jet catapultati da una portaerei possono avere il senso di un simile scatto da fermo. Per rendere meglio l’idea, riportiamo un dato: quando Chiara Lenz ha fissato il record del mondo al posto di comando dell’AMZ Racing Mythen, il suo corpo è stato sottoposto all’incredibile accelerazione di 3,8 G: roba da dragster. Queste le sue parole a fine esperienza: “Assolutamente difficile descrivere quanto successo, perché è bastato un secondo. È qualcosa di surreale, non credi davvero che sia successo e basta”.
Nel suo tentativo Tom Scott ha urlato per tutto il tempo. Dire che è rimasto senza fiato corrisponde alla realtà, nel senso letterale del termine. Anche se ci sono voluti solo 1,4 secondi per raggiungere i 100 km/h, giura che la sua percezione è stata di qualcosa di molto più esteso sul fronte temporale. Un paradosso: “È stato il secondo e mezzo più lungo della mia vita. Davvero con ci credo. Mi sembravano cinque secondi”.
