Anni ’40 di meraviglie: 5 auto dal design mozzafiato

Nei primi anni ’40 le automobili, essendo anche molte meno, urlavano status da tutti i pori. Dopo la guerra, e dopo che la produzione automobilistica è rimasta sostanzialmente ferma a livello globale, l’industria del settore si è ravvivata all’inizio del 1946, momento in cui si è cominciato vedere arrivare sul mercato esempi di design rinnovato e grandi marchi alla ribalta.

Molte auto degli anni ’40, che restano comunque dall’aspetto eccezionale, partono da progetti che combinano talvolta progetti e concetti lasciati sospesi prima della guerra. In quell’epoca, nonostante questo “stop” il design che esce fuori da questo mix tra il periodo pre e post bellico

Alla fine degli anni ’40 le vendite di automobili hanno preso piede e si è assistito a un notevole aumento del numero di auto innovative (e belle!). Queste auto segneranno infatti il tono del design dei progettisti per il decennio successivo e oltre. Ecco una lista (per nulla esaustiva) che contiene 5 auto dal design davvero affascinante ed elegante proveniente proprio dalla seconda metà degli anni Quaranta.

Norman E. Timbs Buick Streamliner

L’ingegnere meccanico Norman Timbs ha creato uno “streamliner” spettacolare. Lo ha praticamente fabbricato lui stesso e gran parte del progetto prevedeva una carrozzeria in alluminio e un telaio in acciaio. Sono stati necessari più di due anni per finire questa roadster chic. Probabilmente l’auto più bella degli anni ’40. 

Fiat 1100 S

Uno dei lavori Fiat nel Dopoguerra per la variante “da corsa” della 1100, e conosciuta semplicemente come 1100 S. Nuova messa a punto e un corpo aerodinamico esasperatamente elegante, vagamente ispirato alla 508 CMM prebellica, che aiutava il veicolo a toccare i 160 km/h. La biposto fu prodotta presso le Officine Lingotto della Fiat e presenta una struttura in alluminio costruita sopra il telaio della Fiat 1100B.

Daimler DE-36

Questa Daimler era alimentata da un otto cilindri in linea da 150 CV con cilindrata di 5460 cc (5,4 litri). Il grosso motore “viaggiava” insieme a una trasmissione Daimler Fluid Flywheel, con una sorta di meccanismo di preselezione. Ne furono costruite ben 216 con le ultime spedite fino al 1953. Da questo telaio arrivano a produzione anche sei magnifiche coupé DE-36 oggi conosciute come Green Goddesses.

Chrysler Thunderbolt

Un veicolo (concept) a dir poco sbalorditivo datato 1941 per l’origine della progettazione. Arriva nel cuore del movimento Art Déco. La carrozzeria vede la firma di Lebaron, a Detroit, su progetto di Alex Tremulis. Si tratta di un tributo al Thunderbolt del 1938 di George Eyston, il leggendario mezzo che raggiunse i 574 km/h sulle Bonneville Salt Flats. Videro la luce solo 5 o 6 esemplari e il nome si ritroverà successivamente, ripreso da Chrysler, nel 1993, per una concept car.

Alfa Romeo 6C 2500 ‘Villa D’Este’ (in copertina)

La versione “Villa d’Este” della 6C 2500 presentata nel 1949 prende il nome dal suo trionfo nell’omonimo concorso d’eleganza. Si tratta di un perfetto esempio di come le linee di un’auto di grande successo possano perdersi nel tempo. Aveva un motore a sei cilindri da 2.443 cc e tre carburatori Weber. Raggiungeva una velocità massima di 165 km/h grazie alla sua carrozzeria “superleggera”. Di questa auto esclusiva ne furono costruiti solo 36 esemplari.

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